Caso SCO, IBM toglie carne dal fuoco

Caso SCO, IBM toglie carne dal fuoco

Mossa a sorpresa di BigBlue, che ritira dalla causa contro SCO alcune accuse sulle violazioni di brevetto, focalizzandosi così sulle questioni relative a contratti e copyright
Mossa a sorpresa di BigBlue, che ritira dalla causa contro SCO alcune accuse sulle violazioni di brevetto, focalizzandosi così sulle questioni relative a contratti e copyright


Salt Lake City (USA) – Nella famosa causa legale che la vede contrapposta a SCO Group , IBM non ha più intenzione di servirsi del suo gonfio portafoglio di brevetti come scudo. La scorsa settimana il gigante di Armonk ha infatti lasciato cadere gli ultimi tre capi d’imputazione contro SCO relativi alla violazione di brevetto: questi, che originariamente erano quattro, facevano parte di una controquerela presentata nell’estate del 2003.

Big Blue ha giustificato questa mossa con la volontà di snellire il procedimento giudiziario e accelerare la conclusione di una causa che, a oltre due anni di distanza dal suo inizio, si sta rivelando particolarmente impegnativa e dispendiosa.

“Pur rimanendo convinti del fatto che SCO abbia violato i nostri brevetti, abbiamo accettato di cancellare i nostri capi d’accusa ad essi relativi per semplificare il dibattimento e affrettarne la risoluzione”, ha affermato IBM in un documento presentato presso la corte distrettuale dell’Utah.

Il colosso ha poi aggiunto che le vendite di SCO sono troppo scarse per garantirle, in caso di vittoria, un’adeguata ricompensa economica in royalty o risarcimento danni. A quanto pare, il gioco non valeva più la candela, specie considerando che una causa per violazione di brevetto può arrivare facilmente a costare alcuni milioni di dollari.

Pur senza quelli relativi ai brevetti, i capi d’accusa rivolti da IBM a SCO sono quasi una decina, tra cui c’è inadempienza contrattuale e violazione della licenza GNU GPL. SCO, come noto, accusa invece la controparte di aver infranto il proprio contratto di licenza riversando in Linux tecnologie di Unix.

Come a premiare la mossa di IBM, lo scorso venerdì il giudice Brooke Wells ha negato un’istanza in cui SCO chiedeva ad IBM maggiori informazioni sui progetti che l’hanno coinvolta nello sviluppo di Linux: una richiesta che, secondo i legali di IBM, avrebbe significato tentare di ripercorrere a ritroso il lavoro di centinaia di sviluppatori sparsi per il mondo.

La prima udienza del processo IBM-SCO è ora fissata per il febbraio del 2007.

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Pubblicato il
10 ott 2005
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