La Commissione europea ha inviato ad Apple una nuova comunicazione degli addebiti, dopo quella di quasi due anni fa, relativa al presunto abuso di posizione dominante nel mercato dello streaming musicale. La possibile violazione della legge antitrust era stata evidenziata da Spotify a marzo 2019.
Apple e la clausola “anti-steering”
Spotify aveva denunciato Apple perché impone agli sviluppatori di utilizzare il suo sistema di pagamento in-app e impedisce di informare gli utenti sulla possibilità di sottoscrivere l’abbonamento all’esterno dello store. Quest’ultima è nota come clausola “anti-steering”.
La Commissione europea aveva inviato ad Apple una prima comunicazione degli addebiti per evidenziare l’abuso di posizione dominante tramite le suddette pratiche. Con la seconda comunicazione (sollecita da Spotify con una lettera) è stato eliminato il riferimento al sistema di pagamento, mentre è rimasto quello relativo alla clausola “anti-steering”.
Secondo l’autorità antitrust, Apple ha violato l’art. 102 del TFEU (Trattato sul funzionamento dell’Unione europea), impedendo a Spotify di inserire un link che punta alla pagina del sito in cui gli utenti possono sottoscrivere l’abbonamento ad un costo inferiore.
L’azienda di Cupertino non può impedire agli sviluppatori di informare gli utenti, limitando le loro scelte e costringendoli a pagare di più. L’indagine antitrust proseguirà (non è stata comunicata una scadenza) e, in caso di conferma della violazione, Apple rischia una sanzione fino al 10% delle entrate globali annuali (in base al bilancio del 2022 sono circa 39 miliardi di dollari).
Spotify ha pubblicato un comunicato stampa per esprimere la sua soddisfazione. Un portavoce di Apple ha invece sottolineato che la Commissione europea considera corretto l’uso del sistema di pagamento proprietario.
In realtà, la “vittoria” è solo temporanea. Apple dovrà rispettare il Digital Markets Act (Legge sui mercati digitali) a partire dal 7 marzo 2024. In base alle nuove regole non potrà imporre il suo sistema di pagamento in-app. Inoltre dovrà consentire l’installazione di app store alternativi e pure il sideloading delle app.