Cassandra si è già espressa, non proprio positivamente, sulla SPID; in termini di sicurezza , di opportunità e di tecnologia .
Malgrado la sua opinione pessimista (ed esposta nei minimi dettagli) sta continuando a seguire con attenzione quella che, dopo la firma digitale, la Carta Nazionale dei Servizi (tessera sanitaria) e la PEC, potrebbe essere la prossima tecnologia di eGov ad avere un impatto percettibile sulla generalità dei cittadini italiani.
Ricordiamo infatti tante costose iniziative fallite o scomparse nel nulla insieme a cifre con troppi zeri (espresse in Euro), come le varie versioni della Carta di Identità Elettronica, il sito Italia.it e cosi via. A proposito, auguri al Processo Amministrativo Telematico che sta rullando in pista dal 2 gennaio.
Ma torniamo alla SPID.
Mentre la firma digitale (11 milioni di firme attive nel 2016) e la PEC (6 milioni di caselle censite sempre nel 2016) sono ormai, nel bene e nel male, strumenti quotidiani per milioni di cittadini, cosa sta succedendo alla SPID?
Citiamo dal sempre ben informato quotidiano “Agenda Digitale”: “Se a settembre (6 mesi dal lancio) c’erano 90.000 identità SPID erogate, a fine novembre (a 8 mesi e mezzo dal via) erano 430.000 e a gennaio hanno superato il milione. Non vi sono informazioni ufficiali sul reale utilizzo delle identità SPID”.
La notizia è apparentemente buona, ma tutta da verificare, come correttamente ammesso. Andreottianamente (“chi pensa male fa peccato ma spesso indovina”) facciamo un’ipotesi pessimistica e proviamo ad avvalorarla con alcune considerazioni quantitative, basate su dati certi ed assunti ragionevoli.
La SPID è un’iniziativa “drogata” inizialmente dalla propaganda istituzionale e poi da alcune iniziative finanziarie “one shot”, per cui è stata “stranamente” resa obbligatoria. Ripeto: “obbligatoria”!
Prendiamo ovviamente per buono il numero di 90.000 SPID esistenti a fine novembre e classifichiamoli come utenti entusiasti o curiosi, “early adopter”.
Proviamo poi a calcolare quanti sono i potenziali beneficiari della legge sul bonus docenti previsto dalla legge 13 luglio 2015, n. 107, che stanzia 200 milioni di euro. A 500 euro per docente fanno 400.000 SPID per altrettanti potenziali beneficiari. Il termine per usufruire dell’iniziativa si avvia a scadere e non sarà prorogata o rinnovata; pare ragionevole che tutti si siano affrettati a beneficiarne.
Analogamente calcoliamo il numero di potenziali utenti del Bonus Cultura riservato a tutti e solo i maggiorenni dell’anno 2016; sono 290 milioni di euro previsti dalla Legge di Stabilità 2016, che divisi per i 500 euro fanno 580.000 SPID.
Anche qui pare ragionevole che tutti si siano affrettati a beneficiarne; l’ipotesi è avvalorata da notizie di bonus ottenuti e messi in vendita su eBay da beneficiari poco interessati alla cultura ma di più ai soldi.
Poi ci sarebbero i “beneficiari volontari” del famigerato anticipo pensionistico APE , che prevede l’uso della SPID. Considerando che pare non sia obbligatorio, e cioè che resti possibile rivolgersi ai patronati, e sperando che siano molto pochi quelli che cadranno in questa trappola useranno questa possibilità, poniamo uguale a zero il numero di SPID richieste per quest’ultima iniziativa.
Sottolineiamo ancora che si tratta di iniziative “one shot”, non destinate ad essere ripetute.
Infine dobbiamo calcolare altri 4 mesi di aumento “fisiologico” delle SPID da ottobre a gennaio, estrapolandolo dai 90.000; 90.000 / 6 x 4 = 60.000
Totale: 90.000 + 400.000 + 580.000 + 0 + 60.000 = 1.130.000
Il conto tornerebbe; questo oltretutto avvalorerebbe l’ipotesi che il tasso fisiologico di crescita delle SPID sia 15.000 nuove SPID al mese e quindi 180.000 l’anno.
Come già detto, si tratta di un calcolo basato su tante ipotesi e pochi dati certi, ma se si rivelasse corretto si tratterebbe di una crescita decisamente troppo bassa, fallimentare rispetto agli obiettivi dell’iniziativa.
Il futuro e i dati che sperabilmente verranno aggiornati nel corso del 2017 avranno l’ultima parola. Nel frattempo, se vi state apprestando a chiedere la vostra SPID, Cassandra vi augura almeno di non dover vivere l’esperienza di quest’altro fiorentino .