La cronaca spesso mi inquieta, ma anche l’incazzatura più solenne finisce prima o poi per sbollire. L’adrenalina serve per gestire la fuga davanti ai predatori o lo stress della lotta per l’accoppiamento, e non è questo il caso .
Si è già costituito nei media, nessuno escluso, l’inconscio comportamento di descrivere il giovanissimo “Comitato tecnico contro la pirateria digitale e multimediale” come l’interlocutore privilegiato per qualsivoglia discussione (o trattativa) sui problemi della Rete o dei Diritti Digitali (che sono delle persone, non dei contenuti multimediali). Una prospettiva, quella di trattare o discutere con un organismo del genere, che per me è quasi contro natura. Tanto da spingermi a narrare tutto tramite una parabola.
Si racconta che durante la decadenza dell’impero romano, tra gli spettacoli del circo più apprezzati, ci fossero quelli dei cristiani dati in pasto a leoni affamati. Nelle mie avventure lungo la linea “B” della metropolitana di Roma, qualche tempo fa mi capitò di fare una scoperta che avrebbe potuto essere rivoluzionaria. La provvidenziale caduta di una mattonella, avvenuta proprio mentre passavo, portò alla luce una sottostante tavoletta di argilla finemente incisa, in cui uno spettatore del Colosseo aveva annotato la sua cronaca personale di un avvenimento mai riportato negli annali dell’Urbe.
Purtroppo mi resi conto subito che l’improvvisa esposizione all’aria dopo tanti secoli stava rapidamente polverizzando la tavoletta: così, accovacciatomi in terra col mio fedele portatile, scrissi frettolosamente questi appunti.
La tavoletta narrava appunto che, crescendo il numero degli spettacoli dei leoni, si era selezionata una sottovariante dei cristiani che correvano molto veloci; i felini, ingrassati durante gli spettacoli precedenti, non riuscivano più a prenderli e questo fatto rischiava di mettere in crisi il settore fino ad allora florido dei giochi circensi.
Con una brillante intuizione fu costituito presso il Senato Romano un apposito “Comitato per la lotta agli affamatori dei grandi felini”, che aveva lo scopo di supportare il settore dello spettacolo mediando tra il diritto dei cristiani di cercar di scappare e quello dei carnivori detentori di grossi canini di poter esercitare i loro legittimi diritti di predazione.
La tavoletta riferiva anche che l’annuncio venne fatto proprio durante uno di questi spettacoli, e che molti cristiani si fermarono ad ascoltare, per non rischiare di perdere un’occasione di trattativa. La tavoletta continuava a raccontare cosa successe dopo, ma purtroppo il suo deterioramento inarrestabile mi impedì di leggere la fine della storia.
Di certo del famoso Comitato, delle sue trattative, dei documenti che elaborò e dei risultati che ottenne non sono rimaste altre tracce che possano magari servire come lezione per il futuro. Cristiani adesso però ce ne sono moltissimi, ed i leoni sono pochi e tristi.
Peccato però. Sarebbe stato interessante discuterne qui, ed evitare le solite banalità “estremistiche”. Preferisco perciò concludere, in perfetto ruolo cassandresco, con una profezia di sventura.
Signori delle Associazioni riunite in questo Augusto Comitato, siete dei residui di un passato che non esiste più, reliquie in rapido deterioramento che cercano di costruire difese e bunker in maniera irrazionale, calpestando tutto e tutti nella vostra frenesia.
Come castelli di sabbia contro la marea, rischiate di diventare solo un ricordo del passato.
Le persone, i “consumatori” che definite “Pirati”, sono i vostri clienti insoddisfatti, che comprerebbero lietamente ed in massa i prodotti che voi non gli vendete nel modo che desidererebbero. Sono costretti a ripiegare su scomodi e scadenti sostituti, ed attendono.
Prima o poi qualcuno dei grossi membri delle vostre associazioni deciderà di rischiare, di saltare la barricata, di non continuare a nuotare controcorrente ma di sfruttare la corrente per raggiungere più clienti, fare più business, guadagnare più soldi e potersi propagandare come difensori della cultura e benefattori della società.
Cassandra non veniva mai creduta, ma aveva il dono della preveggenza e ci chiappava. Poi non dite che non vi avevo avvertito.
Marco Calamari
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