La sequenza di avvenimenti ormai nota come Datagate (grazie Edward) ha chiuso il circolo e detto la parola “fine” a due decenni di tecnoattivismo in Rete.
“La Paranoia è una virtù” non è più un’ opinione, ma un fatto storico dimostrato. V affermava, citando John Basil Barnhill che “I popoli non dovrebbero temere i propri governi: sono i governi che dovrebbero temere i propri popoli”.
La seconda parte di questa affermazione è oggi vera, e dimostrata.
Che siano i governi (tutti d’accordo) a temere i popoli (persino più dei nemici “tradizionali”) è anche questo un fatto dimostrato dal Datagate: i libri di storia, o qualsiasi aggeggio tecnologico che li rimpiazzerà, racconteranno prima poi i dettagli e riempiranno gli angoli ancora oscuri, che non sono comunque importanti, e forse qualche emulo di Ken Follet o Patrick Robinson rinverdirà nel frattempo il filone di romanzi di tecnospionaggio, che per ora sono stati generalmente illeggibili.
Ma il fatto principale rimane: viviamo nel dopo Apocalisse.
Come Noè appena uscito dall’arca, Cassandra ha finalmente potuto gettare una lunga occhiata al panorama lasciato dal diluvio. E come lei, hanno potuto farlo la maggior parte degli abitanti di questo Pianeta che non desiderino restare ciechi.
Non ha sentito nessun compiacimento nell’averlo in buona parte immaginato, solo tristezza per non aver potuto contribuire ad impedirlo.
Come il panorama dopo il Diluvio, tutto è stato spazzato via: la speranza di un poco di privacy, di governi almeno in parte benevoli e democratici, almeno in parte disposti a rispettare regole e diritti civili anche quando farlo diventa oggettivamente difficile.
I Governi e gli Stati del Pianeta si sono rivelati molto più simili tra loro di quanto le loro opposte propagande hanno da sempre fatto credere, ed anche questo non è più materia di opinioni ma fatto storicamente dimostrato.
Cosa resta da dire?
Che la maggioranza delle persone, dai cittadini della Rete ai professionisti dell’informatica e dei media questo non l’hanno capito, perché distratti o increduli o disinteressati?
I tecnoattivisti, gli hacker e coloro che hanno a cuore i destini della società dell’informazione e della società civile *devono* finalmente aprire gli occhi, vedere il panorama del dopo apocalisse, riconoscerlo e decidere cosa fare ora che la privacy, come la intendevamo noi, è ufficialmente negata come diritto civile ed annullata nei fatti.
Marco Calamari
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Cassandra Crossing/ Scuola formazione e pensiero
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