E fu così che Cassandra, alle 16:00 in punto, si trovò al cinema alla prima di Episodio VII, munito della spada laser di Yoda nascosta nella manica del giaccone (ci stava precisa) ed accompagnato dal suo fido padawan.
Perché di Yoda e nascosta nella manica? Beh, un po’ di preoccupazione per possibili controlli antiterrorismo (davvero!) e cose così.
Invece nessuno ci fa caso: già un centinaio di persone si aggirano per l’enorme multisala semideserto. Noto con piacere una coppia giovane in costume (ma al tempo di Episodio IV erano nati?) e mi rassereno vedendo altre spade laser (solo tre). Nessuno del personale se le fila, per fortuna.
Tralasciamo rispettosi snudamenti di spada, giochi, giochetti e battute, pochi ma piacevoli, e veniamo al dunque.
Come i 24 intelligenti lettori hanno già subodorato dal titolo, non si tratta del primo film della terza trilogia, ma della prima puntata di una serie ispirata a Star Wars, tecnicamente ben fatta, con noti attori ultrasessantenni.
È banale, dopo aver visto il film, compiere una operazione di spezzettamento, levando tutte le scene che sono versioni ad alta risoluzione di scene identiche della II trilogia (IV, V e VI) per vedere cosa rimane.
Tolti i pezzi già visti cosa rimane?
Non rimane niente.
Sono tutti pezzi collaudati estratti qua e là dai 3 film e rimessi insieme con cura. Nessuna storia.
Dozzine di battute ripetute letteralmente, una buona ricucitura delle scene, grande riutilizzo di ambientazioni.
Jakku è identico a Tatooine, il nuovo imperatore sembra il fratello scemo di Voldemort e la scena dell’osteria non fa sorridere nemmeno un po’.
Una sola battuta decente: “Ora si scappa, gli abbracci dopo”.
Una davvero terrificante: “R2D2 si è messo in modalità risparmio energia, e da allora non si è più mosso”.
Se avete due ore per sorridere e ci andate senza aspettative, il film è visibile ma Lucas, davvero, non c’è più. Persino Episodio I era più convincente.
Successo di botteghino ci sarà, ovviamente.
Rispetto ad altri film di supereroi che hanno sbancato non c’è paragone: non è un gran merito.
Ma la magia è finita. Per Cassandra è stata una facile profezia .
Marco Calamari
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