Un piccolo 11 settembre

Un piccolo 11 settembre

di Marco Calamari - Un pretesto basta a cambiare la storia. E fare leva sui sentimenti legittimi, indotti però da una iperrealtà nefasta, non fa che accelerare un processo che lede le libertà individuali
di Marco Calamari - Un pretesto basta a cambiare la storia. E fare leva sui sentimenti legittimi, indotti però da una iperrealtà nefasta, non fa che accelerare un processo che lede le libertà individuali

No, non è una battuta: in Italia domenica scorsa è accaduto un piccolo 11 settembre, che avrà (non “rischia di avere”) conseguenze simili, anche se solo a casa nostra, a quelle che ha avuto in tutto il mondo il vero 11 settembre.

Come scrive in maniera esemplare Beppe Severgnini sul Corriere della Sera del 9 dicembre:

“Altre regole non sono necessarie – lanciarsi contro Internet perchè qualcuno scaglia un souvenir appuntito al presidente del Consiglio appare bizzarro”

Sacrosanto!

Però può apparire bizzarro solo ad una prima o superficiale lettura.
In realtà, e l’11 settembre lo ha dimostrato su scala mondiale ed in maniera indiscutibile, un evento criminale di forte risonanza mediatica viene sempre, e sottolineo “SEMPRE”, utilizzato in maniera strumentale contro i diritti civili in generale e la libertà in Rete in particolare.

Non dimentichiamoci che viviamo in un paese in cui, come in Cina, una parte del Web viene sottratta ai suoi cittadini con la scusa della lotta alla pedopornografia, ma con l’obbiettivo reale (per adesso solo questo) di far mantenere allo Stato il ruolo di “biscazziere unico” della Rete.

Non dimentichiamoci che viviamo in una nazione che in pochi anni ha visto una sostanziale parte della popolazione vivere in una iperrealtà mediaticamente indotta.

Sugli effetti perniciosi della sovraesposizione informativa dei media Jean Baudrillard, nel suo fortemente consigliato “Lo scambio simbolico e la Morte”, scriveva delle parole che dette nel 1976 erano una vera e lucidissima profezia.

Baudrillard sosteneva che l’iperrealtà fornita dai media è molto più soddisfacente della “normale” realtà in cui il sé di ognuno nasce e cresce, che per questo motivo le persone si stanno spostando per assuefazione a vivere intellettualmente nel piano della iperrealtà, e che essendo questo omogeneizzato e controllato da altri stanno perdendo il proprio connotato di individui, immergendosi in un nuovo conformismo scintillante e controllato da altri.

Manipolare poi queste persone usando le notizie amplificate dai media è un esercizio elementare e troppo tentatore. In Italia viene oggi esercitato su scala industriale.

Chi può seriamente pensare che il piccolo 11 settembre italiano non verrà usato in questo modo?

Marco Calamari

Lo Slog (Static Blog) di Marco Calamari

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Pubblicato il
18 dic 2009
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