Al lungo elenco di cancellazioni si aggiunge quella del Center for Countering Digital Hate (CCDH). L’organizzazione che monitora l’incitamento all’odio e la disinformazione sui social media ha deciso di chiudere l’account su X, dopo l’entrata in vigore dei nuovi termini di servizio. Reporters Without Borders (RSF) ha invece denunciato l’azienda di Elon Musk per aver diffuso false informazioni.
CCDH chiude l’account
Le ricerche del CCDH dimostrano che X è diventato un “inferno”, dopo l’acquisizione di Elon Musk. Sono aumentati i contenuti di incitamento all’odio, gli attacchi contro le persone di colore e le teorie cospirazioniste. L’azienda ha denunciato l’organizzazione per aver violato i termini di servizio, ma un giudice federale ha respinto la causa (X ha presentato appello). Musk ha recentemente dichiarato che il CCDH è un’organizzazione criminale.
In base ai nuovi termini di servizio, le future controversie legali verranno sottoposte esclusivamente alla corte distrettuale del Texas o ad un tribunale statale della contea di Tarrant. Questi tribunali sono presieduti da giudici “amici” che quasi certamente daranno ragione a X in caso di denunce contro il social network.
CCDH ha pertanto chiuso l’account e avvisato le altre organizzazioni che criticano il funzionamento del social network e le decisioni autoritarie di Musk. X doveva diventare una pubblica piazza in cui tutti possono discutere liberamente su qualsiasi argomento. Invece la libertà di parola è concessa solo a chi appoggia le idee di Musk.
RSF denuncia X
Reporters Without Borders (RSF), organizzazione francese che difende il diritto di accedere a informazioni libere e affidabili, ha denunciato X per complicità nella diffusione di false informazioni, dichiarazioni errate e furto di identità.
Sul social network è stato pubblicato un video che descrive alcuni militari ucraini come nazisti. Il video sarebbe stato prodotto dalla BBC sulla base di uno studio di RSF. In realtà è tutto falso. Nonostante le numerose richieste dell’organizzazione, il video non è stato rimosso. RSF ha quindi presentato una denuncia in Francia.
Contestualmente ha fornito i risultati dell’indagine alla Commissione europea. Durante una testimonianza ha evidenziato l’inefficacia dei sistemi di moderazione e la natura ingannevole della spunta blu (assegnata agli abbonati). Su questi argomenti è stato avviato un procedimento formale a dicembre 2023 per la possibile violazione del Digital Services Act.