CD, covi di pirati in Italia

CD, covi di pirati in Italia

L'ultimo rapporto del Censis parla di un aumento progressivo delle attività di duplicazione e vendita illegale. E appare proprio mentre a Napoli viene individuato l'ennesimo maxi-laboratorio clandestino
L'ultimo rapporto del Censis parla di un aumento progressivo delle attività di duplicazione e vendita illegale. E appare proprio mentre a Napoli viene individuato l'ennesimo maxi-laboratorio clandestino


Roma – Ritenere che in Italia la grande guerra contro la pirateria musicale stia volgendo a favore della legalità è un errore a cui molti sono indotti dalle numerose azioni anti-pirateria delle Forze dell’ordine che, però, non riescono ancora a distruggere il fenomeno. Questo il quadro della situazione che emerge dal Rapporto 2003 del Censis, uno studio che non lascia adito ai dubbi.

Il Censis ha evidenziato che le attività di repressione, grazie ad una serie di innovazioni sul piano investigativo e tecnologico, sono cresciute notevolmente. Nel 2001 erano stati sequestrati più di 1,2 milioni di supporti illegalmente riprodotti, una quantità enorme che però, nel 2002, è salita oltre quota 2 milioni. Questa crescita, superiore al 70 per cento, significa non solo maggiore efficienza nella repressione ma anche che il fenomeno è in aumento.

Moltissimi gli arresti registrati nel 2002, quasi 1500 contro i 510 dell’anno precedente, eppure non sono bastati per porre fine al fenomeno che, per gli enormi profitti che produce, continua a rigenerarsi aggiornando anche le proprie tecniche. Secondo il Censis le cause della pirateria sono numerose, si va dal prezzo conveniente dei supporti alla mancata realizzazione di sistemi di protezione davvero sicuri, fino alla facilità con cui i nuovi dispositivi di masterizzazione e riproduzione digitale consentono di generare copie abusive.

Sul fronte della repressione si segnala l’efficacia di alcuni sviluppi normativi, come l’introduzione delle nuove leggi sul diritto d’autore, e gli incontri tra detentori dei diritti, forze dell’ordine ed esperti del settore. Ma molto ancora c’è da fare. Come testimonia il fatto che proprio il giorno in cui il Censis ha presentato il suo rapporto, nel napoletano la Guardia di Finanza ha individuato un laboratorio nel quale erano state già approntate circa due milioni di copertine fasulle di CD e DVD per il mercato nero.

Viene poi presa in esame anche la pirateria domestica , alimentata dalle nuove tecnologie e dal peer-to-peer e, almeno per il momento, incontrollabile da parte delle forze dell’ordine.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
22 dic 2003
Link copiato negli appunti