New York (USA) – I CD distribuiti dalle etichette che fanno capo a Universal Music scenderanno di prezzo nelle prossime ore, da 19 o 17 dollari a 13 dollari per CD musicale. Una decisione che riguarda numerose celebri etichette, come Decca o Deutsche Grammophon ma anche Philips e altre. Una decisione, soprattutto, con cui Universal risponde all’inesorabile progressivo calo delle vendite.
Mettere in relazione download di musica da internet, con il peer-to-peer in testa, e ribasso dei prezzi dei CD non è arbitrario. In queste settimane importanti analisti come Forrester hanno profetizzato la morte dei CD entro pochi anni proprio a causa dell’aumento esponenziale del download via internet, compreso naturalmente quello illegale.
“Gli appassionati di musica – si legge in una nota di Universal – beneficeranno delle riduzioni di prezzo che abbiamo annunciato. Il nostro nuovo modello consentirà ai rivenditori americani di offrire musica ad un prezzo molto più interessante se paragonato ad altri prodotti di intrattenimento. Riteniamo che questo approccio riporterà gli appassionati nei negozi”. Ritocchi sono stati pensati anche per le musicassette.
Secondo Forrester, che proprio ieri ha confermato dati che già avevano suscitato scalpore, il 20 per cento degli americani scarica musica da internet e molti di loro comprano molta meno musica. La tendenza è inesorabile : secondo gli analisti, entro il 2008 il numero di CD venduti sarà sceso di almeno il 33 per cento rispetto a quanto registrato negli “anni d’oro”, in particolare nel 1999.
Secondo gli analisti, inoltre, nei prossimi mesi ed anni emergeranno molti nuovi sistemi di distribuzione legale che competeranno con quelli che hanno iniziato a farsi vedere sul mercato. Produttori e discografici, infatti, hanno cominciato a capire, secondo Forrester, che servono nuovi canali di distribuzione. Anche se rimane, vastissima e sfuggente, la concorrenza della condivisione globale di file gratuiti di qualsiasi genere attraverso internet.