Roma – L’indagine era cominciata nel dicembre 2001 dalla Compagnia Pronto Impiego della Guardia di Finanza di Milano, comandata dal Capitano Mario Piccinni, quando furono scoperte sofisticate registrazioni pirata per un valore complessivo di circa 1 miliardo di lire, che sarebbero state poste in commercio nei normali punti vendita di dischi. Da quel primo sequestro partirono delle indagini finalizzate a identificare le rotte del traffico illecito, indagini che si sono concluse, portando a termine una delle più rilevanti operazioni mai condotte in Europa in tema di lotta alla contraffazione
musicale.
I dati parlano di circa un milione di CD contraffatti prodotti annualmente da una fabbrica clandestina in Germania ed esportati in molti Stati dell’Unione Europea, in particolare in Italia, Olanda e Inghilterra.
“I Cd illegali – si legge in una nota diffusa dalla F.P.M.- Federazione contro la pirateria musicale – che comprendevano gli artisti più importanti e gli album di maggior successo, erano praticamente identici agli originali, grazie al fatto che venivano prodotti con tecnologie industriali e attraverso macchinari molto sofisticati, propri di uno stabilimento di CD”.
L?operazione, alla quale ha contribuito anche l’indagine condotta in Italia, oltre a Germania e Olanda, con la collaborazione tecnica degli esperti dell?Ifpi (la Federazione Internazionale dei Produttori Fonografici), ha portato all?arresto di un uomo, condannato a un anno di reclusione, e al sequestro di pezzi per oltre 4 milioni.