Per la prima volta in 17 anni, le vendite dei CD hanno fatto registrare una crescita (fonte Billboard) nel corso del 2021. Merito soprattutto di uscite come “30” di Adele, “Map of the Soul: 7” dei BTS ed “Evermore” di Taylor Swift, album capaci di piazzare centinaia di migliaia di copie in breve tempo. Un’ennesima conferma di come, nell’epoca della musica liquida e dello streaming, il supporto fisico stia sempre più facendo segnare un vero e proprio ritorno.
Il ritorno del CD, la musica da toccare
Il colpo di coda del Compact Disc ha genesi e dinamiche non poi così differenti rispetto a quelle del vinile. E almeno in parte della musicassetta. Ormai permeato da una sorta di fascino vintage, risorge dalle proprie ceneri per restituire un contatto fisico e tangibile tra l’ascoltatore e il prodotto discografico.
Nei prossimi mesi, il supporto compirà 40 anni. L’esemplare numero uno è stato stampato in un impianto tedesco di Philips nell’agosto 1982, ospitando la Sinfonia delle Alpi di Richard Strauss diretta da Herbert von Karajan con la Berliner Philharmoniker. Il primo a essere stato commercializzato, pochi mesi dopo e inizialmente solo in Giappone, è invece “52nd Street” di Billy Joel. Il successo arrivò alla metà del decennio, con “Brothers in Arms” dei Dire Straits, passato alla storia nel 1985 come il capostipite di una lunga dinastia in grado di venderne oltre un milione.
Oggi, con la maggior parte dei computer sprovvisti di un drive ottico, per ascoltare la musica in CD è necessario affidarsi a un lettore dedicato. Fortunatamente, sul mercato ce ne sono di ogni tipo e per tutti i budget, a partire dalle alternative più economiche.
Una curiosità: il più venduto di sempre è “Greatest Hits” degli Eagles (1976), arrivato negli anni scorsi a sorpassare “Thriller” di Michael Jackson (1982). Quest’ultimo mantiene il primato considerando tutti i supporti, con oltre 100 milioni di copie distribuite nel mondo.