Per circa due anni le maggiori autorità di controllo statunitensi hanno registrato una massiccia attività di infiltrazione che ha colpito la difesa USA. In particolare, gli Stati Uniti hanno verificato come la strategia sia stata quella di colpire i “contractor”, aziende esterne a quelle statali a cui sono stati appaltati specifici lavori inerenti la difesa e la sicurezza nazionale. Grazie a questa continua attività, i malintenzionati sono riusciti ad impossessarsi di un alto numero di informazioni strategiche relative alla difesa USA ed oggi un report mette con le spalle al muro quello che sarebbe il mandate di tutto ciò: Vladimir Putin.
Ci sarebbe la Russia, infatti, dietro le operazioni di attacco iniziate nel gennaio 2020 e portate avanti fino al deflagrare della situazione in Ucraina. Il report della Cybersecurity & Infrastructure Security Agency (CISA) ritiene che siano state trafugate informazioni mirate relative a sistemi di combattimento, intelligence, sorveglianza, armi, design di veicoli da guerra, logistica e sviluppo software.
Gli attacchi (di tipo state-sponsored) sarebbero avvenuti attraverso una molteplicità di strategie di attacco, sfruttando in modo particolare la diffusa piattaforma Microsoft 365 in virtù della sua ampia disponibilità: in questi casi l’elemento umano è solitamente l’anello debole e semplici improvvidi click possono aprire le porte dei dati ad un occhio non autorizzato.
Il report della CISA (pdf) giunge in un momento particolarmente delicato della situazione in Ucraina. Secondo le autorità militari, un eventuale attacco via terra potrebbe essere anticipato da una pioggia di cyberattacchi finalizzati alla destabilizzazione degli strumenti di difesa ucraini, spianando quindi la strada delle truppe verso Kiev. Tutte le parti in causa negano di volere la guerra, ma da una parte vengono girate immagini di circostanza per dimostrare una dubbia ritirata, dall’altra si tiene invece alta la tensione contro quella che è considerata una finta de-escalation.
Il fronte digitale resta caldo, quindi. Il report USA vuole sottolineare il potenziale di attacco di cui la Russia può godere, certificando come prima dell’escalation ucraina siano stati portati avanti attacchi continui contro gli USA.