A circa vent’anni dal boom dei telefoni cellulari, la ricerca scientifica non è ancora riuscita a stabilire con esattezza la correlazione tra patologie oncologiche e uso del telefonino. Questa volta uno studio dell’Università di Manchester afferma che l ‘esposizione alle onde radio non sembra aumentare significativamente il rischio di tumore al cervello .
I ricercatori britannici hanno utilizzato i dati pubblicati dall’ufficio nazionale statistico del Regno Unito per osservare i trend tracciati dalle ultime diagnosi sui tumori al cervello registrate Oltremanica dal 1998 al 2007. “La nostra ricerca suggerisce che l’incremento e la diffusione dell’uso dei cellulari, che in molti studi è stato associato alla crescita del rischio di tumore al cervello, non segnano un rilevante aumento dell’incidenza del tumore in Inghilterra tra il 1998 e il 2007”: queste le conclusioni dell’indagine, sostenute da Frank de Vocht.
Precisando che un aumento di casi di neoplasie al cervello si è comunque registrato nel periodo preso in considerazione, durante il quale l’uso dei cellulari è salito dallo 0 al 65 per cento, i ricercatori sostengono che l’incidenza dei telefonini sulla comparsa della malattia contribuisce per meno di un caso ogni 100mila individui .
“Se fosse un problema riguardante l’intera popolazione, non sarebbe dimostrabile a oggi”, continua de Vocht. Ciò che gli studiosi cercano di segnalare è che le radiazioni elettromagnetiche non sono cancerogene in sé, ma potrebbero esserlo in caso di un’esposizione duratura.
La ricerca in questione è pubblicata sul giornale accademico Bioelectromagnetics .
Cristina Sciannamblo