Roma – “Enrico P. scrive chiaramente le sue preoccupazioni e delinea esplicitamente la sua idea: i cellulari fanno male. Voi, dalla vostra posizione di quotidiano dell’informatica, aggiungete che non si può prendere una posizione ove non vi siano prove chiare. Su quest’ultimo punto mi sento di essere più o meno d’accordo. Ma critico il paradigma.
Legalmente esiste il principio che sancisce l’innocenza fino a prova contraria. Questo perché la situazione nociva per un individuo, rispetto alla assenza della stessa situazione, è la colpevolezza. Ora io non mi spiego con quale caparbietà invece si vada incontro allo sfruttamento incondizionato di ogni tecnologia e risorsa senza trasporre questo pur basilare concetto.
Non si pensa mai “sì sembra interessante, ma vediamo *PRIMA* se è dannosa o meno”.
Ci si butta, si vende e si usa tutto e poi… solamente molto molto dopo, se fa male a qualcuno o qualcosa, e in modo ben più che evidente, allora si prova a mettere una pezza.
Ma non posso chiedere a PI di cambiare la mente del genere umano.
Però almeno per l’argomento cellulari val la pena far notare una cosa molto semplice: tutti i sistemi senza fili sfruttano intensamente i campi elettro-magnetici per il loro funzionamento. Questo include, ma non è limitato a: cellulari, palmari, auricolari e cuffie senza fili, telefoni, computer, lettori digitali.
Tutti i link IEEE 802, gsm, tacs, umts, hsdpa, edge… Sono tutte tecnologie che si basano su campi elettro-magnetici.
Ora è scientificamente dimostrato che i campi d’energia radiante facciano male, e ci sono tabelle d’esposizione a seconda delle “potenze”. Per esempio per chi lavora vicino a elettromagneti di potenza, induttori, trasformatori di linea ecc. Un po’ come per le radiazioni, a seconda della potenza di radiazione il personale può stare in presenza del campo per un periodo limitato.
Allora è tanto da pazzi usare il principio matematico dell’eredità (in realtà si definisce proprietà transitiva)?
Se fanno male in poco tempo ad alta potenza, perché non devono fare male in tanto tempo a bassa potenza? E soprattutto qual è la cosa nociva per me? Che facciano male o che non facciano male?
Mi sta bene dire che ancora non si sa come, quando e perché. Ma chi nega battendo i piedi per terra e anzi lascia aperte più strade all’innocuità sinceramente mi lascia senza parole. È il nostro futuro di genere umano che ci giochiamo ogni giorno che cuociamo un po’ di più il cervello, o riscaldiamo un po’ di più gli iceberg.
Mica solo quello mio mentre scrivo questa mail.
Grazie dell’attenzione.
Claudio C.
Gentile Claudio
tutto avrei voluto, nel rispondere ad Enrico P., eccetto che trasmettere l’impressione che stavo battendo i piedi per terra : niente affatto, non scuotevo articolazioni, più semplicemente la tesi secondo cui l’esposizione ai cellulari è sicuramente nociva mi sembrava, e continua a sembrarmi, del tutto abritraria.
Ci sono molte cose nella tua lettera, ma quando dici Se fanno male in poco tempo ad alta potenza, perché non devono fare male in tanto tempo a bassa potenza? è bene mettersi d’accordo che, sebbene un rischio esista, ossia una potenzialità di danno, proprio non c’è alcuna sicurezza che non di rischio si tratti ma, appunto, di danno.
Sull’esposizione all’elettrosmog, qualcuno sui forum, ieri, diceva che tutti sanno che litri di acqua bevuti tutti insieme fanno male, possono anche uccidere, ma questo non vuol dire che berne un bicchiere più volte al giorno faccia male. Un esempio forse abusato ma che non mi sembra inappropriato.
Nella mia risposta intendevo solo stimolare l’uso del buon senso, nell’uso del cellulare – che porta con sé molte indubbie comodità e che fino ad oggi non si può dimostrare che abbia fulminato qualcuno – così come in tanti altri casi della vita.
Tutto qui, in attesa che la Scienza possa dire una parola definitiva sull’argomento. La Terra è rotonda (ok, ok, non proprio rotonda..), ma per comprenderlo è stato necessario che qualcuno lo provasse.
Alberigo Massucci