Pressata dalle richieste di un mercato sempre più attento all’ambiente, messa praticamente alle strette dalle minacce di misure draconiane provenienti dalla Commissione Europea, l’industria degli smartphone decide di abbracciare l’idea del caricabatterie universale , un dispositivo che entro pochi anni offrirà un’opportunità inedita di risparmio, efficienza energetica e riduzione dell’ e-waste .
L’annuncio è stato dato al Mobile World Congress di Barcellona dalla GSM Association, che include i colossi del settore come Nokia, Samsung, Motorola, LG e la nostrana Telecom Italia. Il successo garantito del caricabatterie universale passa attraverso l’impiego di una porta micro-USB , che in pochi anni diventerà il connettore standard da adottare su ogni telefonino.
Ogni singolo produttore abbandonerà dunque il design proprietario per i trasformatori venduti assieme ai telefonini, liberando gli utenti dall’eccesso di aggeggi elettronici e risparmiando grazie alla riduzione di ingombro nelle confezioni dei prodotti, una riduzione resa possibile proprio dall’esistenza del nuovo standard.
La GSM Association si è data tempo fino al 2012: a quel punto il caricabatterie universale dovrebbe avere una diffusione sufficientemente estesa in tutto il mondo, tale da poter considerare completata la transizione dal design proprietario al nuovo standard.
Sarà contento il Commissario dell’Industria della UE Gunter Verheugen, che nei giorni scorsi aveva usato parole di fuoco contro la proliferazione incontrollata di caricabatterie nel Vecchio Continente, al punto da minacciare di agire con misure legislative forti e ultimative. “Non abbiamo ancora ricevuto comunicazioni ufficiali, ma se l’industria ce lo conferma accoglieremo con piacere la decisione” ha dichiarato un portavoce di Verheugen a Bruxelles in risposta all’annuncio della GSMA.
Oltre a essere oltremodo pratico per una folla sterminata di utenza nei 5 continenti, il caricabatterie universale dovrebbe migliorare grandemente anche (soprattutto?) gli standard di efficienza energetica delle vecchie soluzioni. In questo caso si parla di un’efficienza “a quattro stelle” o superiore, vale a dire prestazioni sino a tre volte più efficienti di un trasformatore senza classificazione. Secondo le stime di GSMA, grazie al nuovo standard lo spreco di energia in modalità stand-by si ridurrebbe di ben il 50% .
Alfonso Maruccia