Uno studio, supportato dalla National Science Foundation e condotto dall’Università di Washington, sta cercando il modo per facilitare le videochiamate a vantaggio di coloro che utilizzano la lingua dei segni.
La ricerca è partita dall’analisi di come i non udenti utilizzano i cellulari e ora si sta concentrando sul miglioramento delle chiamate con sistemi di motion detection già utilizzati per comunicare con la lingua dei segni
Lo strumento che stanno studiando ora si chiama MobileASL : funzionale se può utilizzare buone risorse di banda, ha il problema di dipendere troppo dalla qualità della connessione con cui i filmati vengono inviati da un dispositivo all’altro.
Per questo la strada che i ricercatori stanno seguendo è quella di individuare un nuovo strumento di compressione che permetta di far passare il video in tempo reale anche in condizioni di copertura non ottimali, e al contempo che tenga conto del bisogno di ottenere un’immagine sufficientemente chiara da permettere la conversazione non verbale . Il tutto mantenendo la compatibilità con gli standard H.264/AVC.
Il sistema dovrebbe garantire un’efficace comunicazione e un impiego di banda dieci volte inferiore a quello, per esempio , di FaceTime di Apple (aggirando anche la barriera dei costi di consumo di banda richiesti dalle telco); ha inoltre il pregio di poter essere utilizzato su diversi dispositivi dotati di videocamera sul lato dello schermo.
Claudio Tamburrino