Roma – Sta alzando molta attenzione la tecnologia della svedese TerraNet , quella di un ambiente peer-to-peer per telefonini che apra le porte a tutto un nuovo modo (gratuito) di usare i cellulari. Una modalità che, racconta BBC , ha attirato l’interesse in Tanzania ed Ecuador, dove i primi progetti sono già partiti.
“Chiamate locali wireless gratuite – spiega l’azienda sul suo sito – messaggini gratuiti e chiamate VoIP a lunga distanza. La tecnologia TerraNet fornisce tutto ciò attraverso rete wireless peer-to-peer e senza alcun bisogno di stazioni base, installazioni di antenne o infrastrutture”.
La funzionalità centrale sta nella possibilità di chiamare un certo cellulare passando per un dispositivo “ponte” , ovvero il telefonino di un altro utente TerraNet. Il giochino è quello tipico di un ambiente P2P, nel quale gli apparecchi sono “nodi” che possono veicolare verso altri nodi dati e voce per conto di altri membri della rete. Il tutto evidentemente bypassando gli operatori tradizionali, e azzerando di conseguenza i costi delle chiamate, sfruttando la potenza di segnale dei singoli apparecchi, che può arrivare ad un chilometro.
Il fondatore dell’azienda, Anders Carlius, spiega alla BBC , che quando un telefono TerraNet viene acceso, inizia una scansione per verificare se nel suo raggio d’azione vi sono sistemi attivi dello stesso tipo: non appena lo trova attiva una connessione che estende la rete . Quando un certo numero viene chiamato – il cellulare verifica se si trova in un’area coperta e, in quel caso, fa transitare la chiamata”.
L’idea, dunque, è quella di un mesh network che consenta di “chiamare o mandare messaggi a chiunque”. “Ma quel che è più importante – sostiene TerraNet – è che puoi chiamare e mandare messaggi a chiunque nel mondo attraverso un access point Internet wireless di Terranet”. In questo modo, via VoIP, gruppi di utenti di una rete TerraNet che si “colleghi” a un PC connesso ad Internet possono contattare utenti di altre reti TerraNet in giro per il mondo.
Tutto bello ? Sì, se non fosse che i produttori di telefonia mobile sembrano scettici con l’unica eccezione di Ericsson, che crede nelle potenzialità di questa tecnologia soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Si tratta di un sistema, infatti, che potrebbe dare il meglio in tutte quelle aree dove le stazioni base non sono disponibili, o dove costruirle rappresenta un investimento troppo oneroso. A vantaggio degli utenti, evidentemente, non solo in grado di comunicare in zone prima non coperte ma anche di farlo a costo zero.
L’unico “prezzo” da pagare per poter entrare nella “rete” degli utenti TerraNet è l’inserimento della tecnologia dell’azienda nei dispositivi, un costo che, spiega la società, è essenziale per poter garantire lo sviluppo del software P2P. “Se si guarda a luoghi come l’Africa, il Sud America, l’India o la Cina – conclude Carlius – possiamo offrire per la prima volta una identità digitale . La gente può parlarsi utilizzando un numero di telefono. Con la nostra tecnologia consentiamo a uomini e donne con poche risorse di parlare nella propria zona del tutto gratuitamente”.