È la telefonia mobile la chiave dello sviluppo economico dei Paesi dell’Africa. Lo affermano con convinzione le compagnie telefoniche che, attraverso i propri servizi, consentono alle persone di trasmettere e ricevere denaro via cellulare (a volte è sufficiente un SMS). Un’opportunità per le popolazioni delle aree rurali, il cui sostentamento è spesso legato proprio ai trasferimenti di denaro effettuati dai familiari che vivono nelle città o in altri Stati.
Difficile trovare uno sportello bancario fuori dalle metropoli in queste realtà. Per fare un esempio, in Kenya è consuetudine sfruttare gli autisti degli autobus che collegano la campagna alla città, che offrono una sorta di servizio simile ad un primitivo “servizio postale”: chi risiede e lavora nei centri urbani affida piccoli pacchetti, contenenti denaro, da recapitare ai parenti che vivono nelle aree rurali.
Il telefonino è invece molto diffuso e per questo motivo le telco operanti nel Continente Nero si sono attivate per sviluppare servizi di m-banking utilizzabili via cellulare, facendo affidamento sugli esercizi commerciali che vendono ricariche telefoniche, per la consegna materiale del denaro. In Costa d’Avorio solo il 7% della popolazione è titolare di un conto corrente bancario. Lì l’operatore Orange ha colto un’opportunità aprendo il servizio Orange Money, che permette alla clientela di effettuare versamenti di denaro presso i rivenditori locali e inviare la stessa somma depositata, via SMS, ad altri utenti Orange, che potranno prelevarla presso il proprio rivenditore di riferimento.
L’SMS come assegno e le agenzie degli operatori di telefonia come banche. Una strada già seguita da aziende come Vodafone , con il servizio chiamato M-Pesa (due milioni di clienti), dall’operatore sudafricano MTN e che sarà presto seguita anche da Orascom . Ma non è tutto: stando a quanto riportato dal Guardian , nel mercato africano sta per sbarcare Monitise , uno dei principali player mondiali nel settore del m-banking mondiale , che ha recentemente sottoscritto un’intesa con l’organizzazione Made in Africa per lanciare la propria piattaforma di mobile banking in Uganda, Tanzania, Ruanda, Burundi, Repubblica Democratica del Congo, Sudan, Kenya e Zambia, in un potenziale bacino di utenza di 220 milioni di persone.
“Lavoriamo con le banche per far conoscere i loro servizi fuori dalla cerchia ristretta di persone che già accedono a servizi bancari, per portarli ai tanti che hanno il telefono cellulare”, ha dichiarato al Guardian Alastair Lukies, CEO e co-fondatore di Monitise.
Dario Bonacina