Censis, i siti istituzionali funzionano

Censis, i siti istituzionali funzionano

Mancano ancora servizi e indicazioni efficienti, ma sono molti i siti istituzionali che passano l'esame del Censis. Pochi i bocciati ma la maggioranza va comunque sottoposta ad un aggiornamento complessivo. Finanze.it il migliore
Mancano ancora servizi e indicazioni efficienti, ma sono molti i siti istituzionali che passano l'esame del Censis. Pochi i bocciati ma la maggioranza va comunque sottoposta ad un aggiornamento complessivo. Finanze.it il migliore


Roma – Il panorama dei siti istituzionali italiani non è affatto desolante e qua e là presenta esempi di eccellenza. Questa l’opinione degli esperti del Censis che hanno “recensito” 32 siti tra istituzioni nazionali ed enti di interesse pubblico.

Gli osservatori, che hanno lavorato insieme ad Atenea in una ricerca che verrà presentata a maggio nell’ambito del Forum della Pubblica Amministrazione , hanno giudicato i siti sulla base di cinque fattori fondamentali: accessibilità, usabilità, caratterizzazione istituzionale, presenza di servizi, trasparenza amministrativa. A ciascun parametro è stato assegnato un punteggio che, nel complesso, porta alla “promozione” o alla “bocciatura” dei siti.

Passano a voti quasi pieni i siti di Camera e Senato . In particolare, a quello della Camera viene riconosciuto un ottimo punteggio nell’accesso alle informazioni, grazie anche a indici e motori di ricerca immediatamente raggiungibili dall’utente, mentre risulta carente nel presentarsi come sito istituzionale.

Come a dire che chi si reca sul sito Camera.it non avrebbe una “immediata percezione” che si tratti di sito istituzionale. Per questi stessi motivi non ha esaltato gli esperti il sito del Quirinale né quello del ministero dell’Interno , siti entrambi rivisti recentemente e colmi di informazioni e di aggiornamenti.

L’usabilità, la semplicità della navigazione, sembra essere un esame superato nel complesso quasi a pieni voti, visto che secondo il Censis nella scala di giudizio da 1 a 100 ben venti siti superano, in alcuni casi abbondantemente, il 50.

Sul piano dell’accessibilità, dove Senato.it è primo con 88,5 punti (su scala da 1 a 100), si piazzano bene anche i siti dell’ INPS e del Governo . Siti costruiti per consentire una rapida navigazione anche all’interno di una gran mole di materiale.


Tra i siti che passano l’esame degli esperti anche quello delle Finanze , il migliore tra i siti del Governo, che oltre a caratterizzarsi istituzionalmente, offre un buon accesso ai propri contenuti oltre ad una serie di servizi online per il cittadino-contribuente. Una caratteristica condivisa anche dal sito dell’INPS, che punta in misura crescente sulla “interattività”.

Ma è proprio sul fronte dei servizi offerti che il Censis traccia un quadro tutt’altro che positivo, visto che solo 8 dei 32 siti vengono promossi. Secondo le rilevazioni effettuate, meno di un sito su tre offre una modulistica che sia compilabile direttamente online mentre le transazioni elettroniche per facilitare la vita al cittadino sono implementate solo dal 6,3 per cento dei siti.

Dato decisamente negativo è quello che riguarda la privacy, perché solo il 3,1 per cento dei siti avverte l’utente del trattamento dei dati personali e della tutela che si intende riservare alle informazioni lasciate sul sito. Sullo stesso piano il problema della traduzione dei materiali in lingue diverse dall’italiano, che i siti istituzionali non sembrano per il momento intenzionati ad affrontare.

Il Censis giudica invece appena sufficiente lo “sforzo” per fare del sito uno strumento di trasparenza della Pubblica Amministrazione. La piena sufficienza viene raggiunta da 12 dei 32 siti. 19 di questi indicano “le fonti” delle proprie operazioni. Secondo gli esperti del Censis molti siti istituzionali tendono a mettere in evidenza i politici che hanno assunto una carica nelle diverse istituzioni senza però fornire indicazioni precise sulle responsabilità di ciascuno.

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Pubblicato il
3 apr 2001
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