Scrive Giuseppe: “Gentile Redazione, Vi scrivo in merito al Vostro articolo riguardante la censura ai presunti siti pedofili. Un aspetto che non è stato sottolineato, è che stavolta la censura avviene a livello IP! (almeno per quanto riguarda Telecom e Infostrada).
Questo errore grossolano porta alla censura di *TUTTI* i siti che la macchina avente l’IP bloccato ospita!”
Sul suo blog, Giuseppe approfondisce : “Mi sono ricordato che da qualche parte era possibile ottenere la lista dei siti che risolvono ad un determinato IP (..)
Bene, per chi come me utilizza Infostrada in ULL (ma so che anche Telecom lo ha fatto) la censura è a livello IP, ovvero viene bloccato l’IP del sito (presunto) pedofilo. Conseguenze? Tutti i siti che hanno quell’indirizzo IP sono irraggiungibili..”
Il “listone” di siti censurati che ne esce è impressionante, si tratta di 46 siti internet “messi al bando” perché colpevoli di condividere una macchina di rete con il sito del Boy Love Day, quello al quale il Governo ha deciso che gli utenti italiani non devono più poter accedere, ottenendo il sequestro del loro traffico. Una censura peraltro parziale, come ben sa chi ha seguito la questione, che può essere bypassata con estrema facilità.