In America, una centrale nucleare ha aperto le porte all’intelligenza artificiale. Un esperimento audace che ha sollevato non poche preoccupazioni tra gli addetti ai lavori. La centrale in questione si chiama Diablo Canyon e si trova in California. È lei la prima nel paese a dare il benvenuto all’AI Neutron Enterprise.
L’AI della centrale nucleare Diablo Canyon in California
Sviluppata dalla startup Atomic Canyon, questa AI non ha accesso al cloud. Il suo compito, per ora, è quello di scovare e riassumere i documenti tecnici e normativi che gli operatori devono consultare per far funzionare l’impianto a norma di legge. Stiamo parlando di milioni di pagine che vanno setacciate ogni volta che serve una risposta.
L’azienda che gestisce la centrale, PG&E, ci tiene a precisare che Neutron Enterprise non ha voce in capitolo sulle decisioni operative. Funziona come un assistente di ricerca locale, capace di masticare il gergo tecnico e trovare in fretta le informazioni richieste. L’obiettivo? Risparmiare tempo prezioso ai dipendenti, che possono così concentrarsi su altro.
Quali sono i rischi?
Eppure, nonostante le rassicurazioni, non tutti sono tranquilli. Diversi politici e esperti guardano con sospetto l’esperimento. Il timore è che l’AI, anche se partita con le migliori intenzioni, possa pian piano intrufolarsi in compiti più delicati, senza un quadro normativo adeguato a tenerla a bada.
Per ora la Commissione per la regolamentazione nucleare USA si limita a osservare, senza imporre paletti rigidi. Ma c’è chi invoca più trasparenza e tutele, soprattutto se in futuro l’IA dovesse mettere il naso in decisioni che riguardano la sicurezza dell’impianto. Anche se gli obiettivi dichiarati sono modesti, questa sperimentazione apre la strada a una nuova gestione delle centrali. Un cambio di passo che, secondo i critici, non può fare a meno di un ferreo controllo pubblico.