Oggi gli amministratori delegati delle maggiori piattaforme social compariranno davanti al Congresso americano per rispondere delle falle e delle omissioni denunciate da inchieste giornalistiche sull’impatto delle loro policy su bambini e adolescenti.
L’udienza, che inizierà alle 10.00 ora locale (le 16.00 in Italia), è l’ultima di una lunga serie che si trascina da anni, con pochi risultati concreti in termini di nuove regolamentazioni o cambi di politica delle aziende. Nonostante le numerose udienze, il Congresso fatica a ottenere una maggiore responsabilizzazione dei colossi tech rispetto alla sicurezza degli utenti più giovani e vulnerabili. L’ago della bilancia resta sbilanciato a favore del business a discapito della tutela dei minori.
L’udienza odierna segna un cambio di passo, poiché vede la presenza eccezionale di ben cinque amministratori delegati delle big tech, solitamente restie a esporsi direttamente al Congresso. Di norma, le aziende ricorrono a legali o dirigenti per placare le richieste dei legislatori. Stavolta invece siederanno di fronte alla commissione i numeri uno di: Meta (Mark Zuckerberg), X (Linda Yaccarino, ex Twitter), TikTok (Shou Chew), Discord (Jason Citron) e Snap (Evan Spiegel).
Big Tech sotto inchiesta
Zuckerberg e Chew hanno accettato di presentarsi volontariamente, senza bisogno di un mandato di comparizione. Gli altri CEO invece, sono stati convocati con insistenza dal Congresso, deciso a ottenere risposte alle gravi lacune di policy messe in luce da diverse inchieste giornalistiche.
Per Zuckerberg queste udienze sono routine, per Yaccarino (X), Spiegel (Snap) e Citron (Discord) è la prima volta. X e Snap in passato hanno mandato altri dirigenti, mentre Discord non era mai stata convocata prima d’ora.
La new entry Discord è finita nel mirino per un’inchiesta su casi di pedopornografia e adescamento sulla piattaforma. Mentre giganti come YouTube e Twitch sono inspiegabilmente assenti, nonostante le ripetute critiche per scarso controllo sui minori. Tra i debuttanti, Linda Yaccarino di X potrebbe riservare sorprese: le sue recenti uscite pubbliche denotano uno stile aggressivo e polemico, lontano dalla compostezza di veterani come Zuckerberg. Il suo approccio battagliero potrebbe accendere l’udienza che sarà trasmessa in diretta tv.
Al via l’udienza sul discusso Kids Online Safety Act
L’udienza è intitolata “Big Tech and the Online Child Sexual Exploitation Crisis“. I legislatori probabilmente scaveranno in una serie di preoccupazioni – sia recenti che attuali – su come le piattaforme sociali non riescano a proteggere i loro giovani utenti da contenuti dannosi. Tra queste, le gravi preoccupazioni legate al fatto che Instagram mette apertamente in contatto i pedofili con i venditori di materiale CSAM, come riportato in precedenza dal WSJ, e l’inchiesta di NBC News che ha rivelato che Discord ha facilitato decine di casi di adescamento, rapimento e altri casi di sfruttamento sessuale negli ultimi anni.
Ci si aspetta anche che i legislatori incalzino i cinque amministratori delegati delle big tech su altri problemi di sicurezza online, come la vendita di fentanyl su Snapchat, il boom dell’estremismo suprematista bianco su X e i contenuti autolesionisti e suicidi su TikTok. È prevedibile che durante l’udienza verranno sollevate domande su come la piattaforma X non sia riuscita a impedire la recente diffusione di immagini esplicite di Taylor Swift generate dall’AI. Dato il fallimento imbarazzante di X nel bloccare questi contenuti inappropriati e la sua risposta finora inadeguata, i legislatori probabilmente chiederanno conto all’azienda e cercheranno risposte su come intende fermare tali abusi dell’intelligenza artificiale.
È probabile che le big tech rispondano indicando alcune modifiche recenti alle loro piattaforme e politiche, pensate in alcuni casi per aumentare la sicurezza di queste app, in altri solo per placare il Congresso in vista dell’udienza. Per esempio, la scorsa settimana Meta ha implementato un aggiornamento di Instagram e Facebook che impedisce ai minori di ricevere messaggi da sconosciuti. Tuttavia, come spesso accade con questo tipo di modifiche last-minute da parte di colossi come Meta, viene da chiedersi perché simili protezioni non siano integrate fin da subito nei prodotti destinati ai giovani utenti, invece di essere aggiunte in fretta e furia solo quando interviene il legislatore.
Il Kids Online Safety Act (KOSA) al vaglio del Congresso USA
Il Congresso USA sta esaminando anche il Kids Online Safety Act (KOSA). Questa proposta di legge vorrebbe costringere le piattaforme tecnologiche a prendere ulteriori misure per proteggere i bambini da contenuti pericolosi su Internet. I sostenitori del KOSA ritengono che norme più severe siano necessarie per proteggere i più giovani online, mentre i critici temono che la legge possa portare ad eccessiva censura. L’udienza sarà un momento chiave per valutare pregi e difetti della proposta di legge.