L’intelligenza artificiale è diventata in breve tempo sinonimo di tecnologia ad alta intensità energetica – una cattiva notizia per un settore tecnologico che allo stesso tempo ha intensificato il suo impegno per la decarbonizzazione.
Di conseguenza, nell’ultimo anno abbiamo sentito parlare sempre più spesso di colossi del settore che si rivolgono alla forma di energia più potente che non emette CO2: l’energia nucleare. Prima è stata la volta di Microsoft, che ha sottoscritto diversi impegni in Francia e negli Stati Uniti, mentre OpenAI, che si appresenta a diventare una società a scopo di lucro, ha semplicemente creato una filiale nucleare, la start-up Oklo. Ora tocca a Nvidia tessere le lodi di questa tecnologia.
Il CEO di NVIDIA sostiene il nucleare
Improvvisamente, sono diventati tutti fan del nucleare… soprattutto nel settore dell’AI. Finora erano soprattutto le aziende che sviluppano sistemi di intelligenza artificiale a focalizzarsi sull’argomento. Ora però anche Nvidia, leader nella produzione di chip AI, si unisce al dibattito. Come promemoria, Nvidia fornisce i componenti hardware essenziali per le infrastrutture di molte società di AI.
Il suo intervento nella discussione dimostra come l’energia nucleare stia attirando l’attenzione anche dei maggiori fornitori tecnologici della filiera AI. “L’energia nucleare è una fonte di energia meravigliosa, una fonte di energia sostenibile. Non sarà l’unica. Avremo bisogno di energia da tutte le fonti e dovremo trovare un equilibrio tra disponibilità di energia, costi e sostenibilità nel tempo“, ha spiegato Jensen Huang in un’intervista a Bloomberg.
L’energia, la nuova ossessione delle big tech
Il fabbisogno energetico per alimentare i data center per l’intelligenza artificiale è una priorità per le grandi aziende tecnologiche. Di recente sono state avanzate diverse proposte per affrontare questa sfida. Un esempio è il lancio da parte di BlackRock e Microsoft del primo fondo di investimento da 30 miliardi di dollari focalizzato sulla realizzazione di data center dedicati all’AI e sulla garanzia di approvvigionamento energetico per queste strutture.
Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, il consumo globale di elettricità da parte dei data center è destinato a raddoppiare tra il 2022 e il 2026. Dai 460 TWh di due anni fa, potrebbe passare a 650-1.050 TWh entro il 2026. Abbastanza per attirare sempre più persone verso l’energia nucleare!