Il trend del 2023 è già conosciuto a tutti: si tratta delle IA. Tra chatbot e altre soluzioni, da ChatGPT e Bing Chat a nuovi sistemi fondati sugli algoritmi di ultima generazione, i giganti della tecnologia e i cittadini di tutto il mondo stanno riscoprendo le capacità dell’intelligenza artificiale portando a notevoli investimenti sul settore. Per il CEO di OpenAI, Sam Altman, bisogna però evidenziare un dettaglio importante: dopo GPT-4 non ci sarà molto spazio per altra ricerca in quanto i modelli di linguaggio sono già arrivati a uno stato eccezionale.
I grandi modelli IA sono già al massimo delle capacità?
Il fondatore dell’organizzazione no-profit statunitense è stato chiaro: “Siamo alla fine dell’era dei modelli giganti”, ha dichiarato durante un evento pubblico tenutosi al MIT, dove ha anche affermato che non ci saranno lavori su GPT-5 per diverso tempo. Questa dichiarazione è alquanto anomala, data l’esplosione delle IA vista in questi mesi. Sembra quasi una volta inaspettata nella corsa allo sviluppo e all’implementazione di nuovi algoritmi IA, proprio mentre Microsoft migliora Bing Chat, Google prepara il chatbot Bard e altre realtà rivali lanciano soluzioni alternative a ChatGPT.
La dichiarazione di Altman suggerisce quindi che GPT-4 potrebbe essere l’ultimo grande salto in avanti per i modelli di linguaggio di grandi dimensioni, in attesa di scoprire se i rendimenti dell’IA caleranno o meno. In particolare, il CEO di OpenAI ha evidenziato come ci siano dei limiti fisici al numero di data center costruibili e utilizzabili.
Come ripreso da Wired, il cofondatore di Cohere Nick Frosst, ex dipendente Google, ha condiviso questa visione di Altman, ritenendo che il tipo di modello di apprendimento automatico alla base di GPT debba migliorare nell’efficienza e non tramite l’aggiunta di parametri. In breve, i nuovi progetti dovranno limitarsi alla messa a punto dei sistemi già esistenti.