CEO di Suno, generare musica con l'AI è più divertente

CEO di Suno, generare musica con l'AI è più divertente

Secondo il fondatore di Suno AI Mikey Shulman, la gente non si diverte a fare musica, perché è difficile e richiede pratica. Ma è davvero così?
CEO di Suno, generare musica con l'AI è più divertente
Secondo il fondatore di Suno AI Mikey Shulman, la gente non si diverte a fare musica, perché è difficile e richiede pratica. Ma è davvero così?

Mikey Shulman, il fondatore e CEO del generatore di musica AI Suno, ha una teoria curiosa: la maggior parte delle persone non si diverte a fare musica. Insomma, mettersi lì con la chitarra o il pianoforte a strimpellare qualcosa che assomigli vagamente a una canzone non sarebbe affatto piacevole, anzi, sarebbe frustrante.

Dare a tutti la gioia di creare musica è un enorme cambiamento rispetto a come stanno le cose ora“- ha sentenziato Shulman in un podcast – “Fare musica ora non è davvero divertente […] Richiede molto tempo, molta pratica, devi diventare davvero bravo con uno strumento o con un software di produzione. Penso che la maggior parte delle persone non si diverta per la maggior parte del tempo che passa a fare musica“.

Il CEO di Suno AI spiega perché fare musica con l’AI sarebbe più divertente

E qui entra in scena Suno AI, che funziona più o meno come ChatGPT e gli altri chatbot AI. Basta descrivere che musica si vuole sentire, e lui la sforna in un nanosecondo. Facile, no? Peccato che per “imparare” a fare musica, Suno sia stato addestrato su una valanga di canzoni protette da copyright, senza chiedere il permesso a nessuno. E ora l’industria discografica gli ha fatto causa.

Ma Shulman non si scompone: “Suno permetterà a un sacco di gente di fare e godersi la musica, e questo farà bene a tutti”. Sarà, ma questa storia che fare musica sarebbe una palla non torna proprio.

Shulman e il paragone (che non regge) dei videogiochi

Forse Shulman dovrebbe chiedersi perché la gente fa musica da quando esiste l’umanità, perché i bambini battono le mani e i piedi molto prima di saper parlare, perché in ogni angolo del mondo c’è qualcuno che canta o suona. Sì, diventare bravi richiede tempo e fatica. Ma è proprio quello il bello. Prendere in mano uno strumento, combinare qualche nota, migliorare un po’ alla volta… Certo, non è una facile, ma è una sfida appassionante.

Alcuni ci si buttano a capofitto e diventano musicisti. Altri si divertono a strimpellare qualcosa ogni tanto. E altri ancora preferiscono cimentarsi con il bricolage, la programmazione o l’uncinetto. Ma il punto è che imparare e mettersi alla prova è parte del divertimento, della soddisfazione.

Shulman invece non ci arriva, o fa finta di non arrivarci. E poi dice che con Suno vuole rendere la musica “accessibile” come i videogiochi. Come se i videogiochi fossero una passeggiata! Ma i videogiochi non sono progettati per essere impegnativi? È una sfida continua per diventare i migliori. E alla gente piace proprio per quello. Non a caso i giochi più popolari al mondo sono incredibilmente competitivi.

Lo strano amore per la musica di Suno AI

Insomma, probabilmente per Shulman sarebbe comodo se fossimo tutti musicisti con un clic. Chissà quanti soldini si farebbe… Ma non sembra che abbia davvero a cuore la musica e chi la fa. Non c’è intelligenza artificiale che tenga: la musica è fatta di passione, di sudore, di ore a provare e riprovare. E soprattutto, di divertimento. Anche se è faticoso.

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Pubblicato il
14 gen 2025
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