Non è facile riconoscere a prima vista un iPhone 4S da un iPhone 4: solo un occhio attento riuscirebbe a cogliere la sottile differenza nella composizione delle antenne esterne, mentre serve un’occhio ancora più attento,per notare (osservando i due prodotti da molto vicino) la differenza dell’ottica della camere.
È però nell’utilizzo comune che il confronto con l’iPhone 4 diventa evidente: il processore Apple A5 (lo stesso montato su iPad 2) conferisce all’iPhone 4S una reattività ancora maggiore rispetto a iPhone 4. Nel caricamento di applicazioni “pesanti” (come possono essere certi giochi, software che fanno uso di database, o anche la nuova versione di Garageband , che con il recente aggiornamento è diventato “universale”) iPhone 4S rende l’applicazione immediatamente disponibile, a differenza della manciata di secondi richiesta dalla precedente versione del melafonino; se poi l’applicazione fa un uso intensivo di grafica, la sensazione di una reattività più immediata diventa ancora più evidente. Tra parentesi, chi dovesse utilizzare molte applicazioni “pesanti” può sicuramente trarre beneficio dalla possibilità di avere un iPhone con 64GB di memoria, anche se il prezzo di questo modello (899 Euro) non è certo tra i più accessibili.
Tornando alla differente conformazione dell’antenna, l’iPhone 4S è in grado di gestire le differenti porzioni della cornice a seconda di come viene impugnato. Questo dovrebbe mettere fine alla discussione nata lo scorso anno all’uscita di iPhone 4, quando iniziò il tormentone della perdita di segnale con determinate impugnature del telefono. Il problema (più evidente in certi modelli e meno evidente in altri) è analogo a quello di altri telefoni e personalmente, in oltre un anno di utilizzo dell’iPhone 4, non mi è mai capitato di perdere il campo durante il normale utilizzo; né tantomeno mi è capitato con lPhone 4S in questa prima settimana di utilizzo. Parlando sempre di connettività, le specifiche tecniche di iPhone 4S evidenziano che il nuovo telefono di Apple funziona praticamente in ogni angolo del mondo in quanto (a differenza del precedente) riunisce in un unico dispositivo tutte le possibili varianti: UMTS/HSDPA/HSUPA (850, 900, 1900, 2100 MHz), GSM/EDGE (850, 900, 1800, 1900 MHz), e CDMA EV-DO Rev.A (800, 1900 MHz), oltre al canonico WiFi 802.11b/g/n (802.11n solo a 2,4GHz) e al Bluetooth 4.0. A fronte di tutte queste opzioni, nelle impostazioni del telefono non è più possibile scegliere di disattivare in modo indipendente la connettività 3G (chi utilizza la connessione dati solo per scaricare la posta elettronica a volte preferisce evitare il 3G per risparmiare la batteria) ma c’è solo un generico switch per attivare o disattivare i “dati cellulare”, più immediato da capire, ma con meno flessibilità.
La nuova camera è un’altro punto di forza di iPhone 4S. Come già detto a seguito della presentazione, al di là della maggiore risoluzione (sia a livello di fotografia, che passa da 5 a 8 Mpixel, sia a livello di video, che passa da 720p a 1080p) il miglioramento principale consiste nell’aver utilizzato un’ottica migliore, ottica che consente al sensore di ricevere una maggiore quantità di luce e quindi di scattare fotografie migliori, soprattutto in condizioni di scarsa luminosità. Tra l’altro iOS5 introduce finalmente la possibilità di gestire gli album delle foto direttamente dall’applicazione integrata nel sistema, consentendo inoltre un minimo di rielaborazione: i canonici taglia e ruota, l’eliminazione degli occhi rossi, e un comando “migliora” che agisce in modo completamente automatico sulle curve dei colori. Non è un granché, ma le applicazioni sullo store (anche gratuite) non mancano, e soprattutto c’è la possibilità di spostare le foto e creare nuovi album che verranno poi sincronizzati col computer. In aggiunta a tutto ciò, l’attivazione del servizio di PhotoStreaming attraverso iCloud permette di sincronizzare ogni scatto con tutti gli altri dispositivi associati al proprio account.
Al di là di tutto questo, la novità più grossa dell’iPhone 4S è Siri . Pur essendo dichiaratamente ancora in beta, Siri funziona discretamente bene, a patto di parlare un buon inglese, francese, o tedesco. Per chi ancora non lo sapesse, Siri è un assistente vocale in grado di capire le nostre richieste ed eseguire alcuni comandi. Con Siri è possibile mandare mail e messaggi senza toccare mai lo schermo, impostare appuntamenti o promemoria, richiamare un brano musicale, fare una ricerca sul web, chiedere informazioni di diverso tipo (meteo, indirizzi, ristoranti ecc) e molto altro ancora. Per poterlo utilizzare nel bel paese, e in tutti gli altri paesi di cui manca la localizzazione, è indispensabile impostare il sistema su una delle lingue attualmente conosciute da Siri, nonché il relativo layout di tastiera se si vuole avere la possibilità di dettare dei testi. Questo, al momento, introduce degli spiacevoli contrattempi per chi vuole provare ad utilizzare Siri con una lingua diversa da quella che utilizza abitualmente perché, per esempio, scrivendo in italiano il correttore automatico inglese sarebbe solo d’impiccio, e Siri non è ancora in grado di comprendere il testo dettato nella nostra lingua: sarà necessario attendere il 2012 per parlare in italiano con l’iPhone 4S (al momento Siri non è nemmeno menzionato sul sito italiano di Apple).
Questioni linguistiche a parte, Siri è in grado di interpretare più che bene diverse tipologie di comandi, ma quello che forse non tutti sanno è che Siri non elabora la richiesta in locale ma necessita di una connessione Internet. Se da un lato questa caratteristica permette di non appesantire il telefono, dall’altro genera un traffico dati che di per se non è molto consistente ma che di fatto può incidere sulla durata della batteria, perlomeno quando la connessione passa attraverso la rete telefonica e si utilizza Siri in modo molto frequente, cosa che inizialmente può accadere facilmente quando si sperimentano tutte le possibilità di interazione. Ma se l’interpretazione del linguaggio passa attraverso i server Apple, perché non concedere l’utilizzo di Siri anche a chi utilizza terminali più vecchi dell’ultimo modello? Una risposta ufficiale a questa domanda non c’è, anche se trattandosi di una versione beta non si può ancora dire l’ultima parola; meno comprensibile il fatto che certe informazioni, come quelle su indirizzi o ristoranti, siano al momento disponibili solo negli USA. Personalmente, al di là dei dovuti esperimenti per comprendere il grado di affidabilità del sistema, sto utilizzando Siri per far partire la musica che voglio ascoltare, e per impostare dei promemoria (altra novità molto gradita di iOS5). Parlando di batteria, al di là della ristretta casistica causata da un bug di iOS5 (casistica nella quale non rientro, ma che comunque dovrebbe venire presto risolta), Apple dichiara un’autonomia che è grossomodo identica a quella dell’ iPhone 4 : a parte lo standby di 200 ore contro le 300 del modello precedente, l’utilizzo di internet su rete 3G è stimato per 6 ore di autonomia in entrambi i modelli, così come sono identiche le ore di riproduzione audio e video. Sulla conversazione e sulla navigazione WiFi il 4S dovrebbe guadagnare qualcosina, ma credo che che queste attività rientrino solo in piccola parte nell’utilizzo quotidiano che ognuno fa del proprio smartphone: la parte grossa dovrebbe essere quella del traffico dati su rete cellulare (che con Siri aumenta) e dell’utilizzo di applicazioni. Su quest’ultima voce non esistono stime specifiche, anche perché la varietà è tale che sarebbe impossibile fornire un numero medio che abbia senso. Dalle prove effettuate nel corso della settimana mi sento di dire che, nonostante Siri, l’autonomia di iPhone 4S è sostanzialmente identica a quella di iPhone 4, che a sua volta era leggermente migliorata nel passaggio da iOS4 a iOS5. A sostegno di questa mia sensazione possiamo considerare il fatto che, grazie alla possibilità di effettuare un backup completo del dispositivo attraverso iTunes (ma anche attraverso iCloud), il nuovo telefono si trova nella stessa identica configurazione in cui si trovava iPhone 4, per cui l’utilizzo che ne faccio è fondamentalmente lo stesso.
Accantonando per un attimo l’hardware, iPhone 4S non è arrivato da solo, ma ha portato con se iCloud e una nuova versione di iOS . Al di là degli accenni già fatti sopra, la novità maggiore di iOS5 è la sua indipendenza dal computer: i dispositivi Apple dotati del nuovo sistema si possono estrarre dalla confezione e configurare anche senza passare da iTunes. Gli stessi aggiornamenti si potranno ricevere Over-The-Air (OTA), e il backup può essere effettuato anche su iCloud dopo aver configurato l’account o averne creato uno nuovo (sempre direttamente dal dispositivo). Se poi si vuole effettuare una sincronizzazione anche col computer (per esempio per la musica, visto che iTunes Match non è ancora disponibile) questa si può effettuare anche WiFi. Le novità di iOS5 sono così tante che non ha senso menzionarle tutte, anche se forse val la pena di menzionare il centro notifiche e l’edicola (che pare abbia dato un impulso alla vendita di abbonamenti digitali di molte riviste).
Tutto perfetto quindi? Non ancora, perché ci sono molti dettagli più o meno importanti che potrebbero essere perfezionati. Per esempio l’agenda, a mio avviso una delle applicazioni principali di uno smartphone, manca ancora dell’indicazione del numero della settimana. Oppure il centro notifiche potrebbe far posto anche a qualche comando di comune utilizzo che attualmente richiede il passaggio obbligato attraverso uno o più menù delle impostazioni (come l’attivazione e la disattivazione delle varie opzioni di connettività). Inoltre manca ancora un file manager, e arrivati a questo punto dubito che mai ci sarà: bisognerà fare affidamento alla sincronizzazione dei documenti attraverso iCloud e alla possibilità di passare gli stessi tra le varie applicazioni, eventualmente utilizzandone una che faccia da ponte, come l’ottimo Phone Drive . Parlando invece più in dettaglio di iCloud, chi era già abituato ad utilizzare MobileMe probabilmente non noterà grosse differenze di utilizzo, a parte il fatto che dovrà rinunciare a iDisk (la sincronizzazione dei documenti di iCloud non è proprio la stessa cosa) ma risparmierà 79 Euro all’anno.
Il cruccio principale riguarda però l’impossibilità di unificare i vari ID Apple sotto un unico ID di iCloud: non è raro trovare utenti che si sono prima iscritti all’iTunes Store con un account, poi si sono abbonati a MobileMe registrando un nuovo ID, e magari hanno un’altra persona in famiglia con un terzo indirizzo registrato in iTunes. Attualmente non è possibile riunire tutti sotto un unico ID, probabilmente perché iCloud è pensato per un utilizzo “personale” piuttosto che familiare: del resto gli stessi iDevice sono mono-utente. In futuro però questa cosa potrebbe cambiare.
Concludo questa panoramica tornando in tema iPhone: tralasciando i potenziali nuovi clienti (attratti magari dal mondo Apple dopo aver provato un Mac o un iPad) a chi si rivolge il nuovo 4S? Sicuramente non a chi già possiede un iPhone 4, a meno che non abbia una forte necessità di utilizzare Siri o non stia talmente stretto nei 32GB dei modelli precedenti da voler passare alla versione top dell’ultimo arrivato. Anche chi possiede un iPhone 3Gs può continuare ad utilizzarlo con iOS5 e trarne tutti i benefici del caso: contrariamente al decadimento di prestazioni che si verificò con l’iPhone 3G a seguito dell’aggiornamento con iOS4, il 3Gs funziona molto bene anche con l’ultimo aggiornamento del firmware, senza apprezzabili rallentamenti e con una migliorata gestione della batteria (che si traduce in un maggiore autonomia). Chi invece dovesse possedere un iPhone 3G (se non la versione ancora precedente) e si trova bene con iOS, può sicuramente valutare il passaggio al nuovo modello, anche perché iOS5 è il requisito minimo per accedere ad iCloud, e la prossima estate chiuderà definitivamente i battenti anche MobileMe. Se messa in quest’ottica può sembrare un numero ristretto di persone, sappiate che nei soli tre giorni del primo week-end del lancio, sono stati venduti 4 milioni di iPhone 4S: una cifra impressionante che contribuirà sicuramente a realizzare il miglior trimestre natalizio di tutta la storia di Apple.
Domenico Galimberti
blog puce72
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