Nove persone morte, tra le quali un bambino, e circa 2.800 feriti, centinaia in condizioni critiche: è questo il drammatico bilancio degli attentati che, nella giornata di ieri, hanno colpito il Libano e la Siria, con tutta probabilità destinato ad aggravarsi. Stando alle informazioni fornite dagli organi ufficiali, è l’esito di un’operazione israeliana condotta attraverso la distribuzione di cercapersone esplosivi.
Morti e feriti: l’attacco con i cercapersone esplosivi
Si tratta di un dispositivo dai più ritenuto ormai obsoleto, nell’epoca dominata dagli smartphone e dalle applicazioni della messaggistica istantanea, ma che proprio per la natura attempata della sua tecnologia può tornare utile a chi vuol comunicare sfuggendo ai controlli, al monitoraggio e alla geolocalizzazione.
L’obiettivo dell’azione era quello di colpire i membri dell’organizzazione Hezbollah, nel contesto della guerra con Hamas che prosegue da ormai quasi un anno. Il giorno prima, il ministro della difesa Yoav Gallant, ha dichiarato che per Israele non è più tempo per cercare una soluzione diplomatica relativa a Gaza.
La ricostruzione di quanto accaduto descrive l’intelligence israeliana come responsabile di aver nascosto, all’interno di circa 5.000 cercapersone realizzati dalla società taiwanese Gold Apollo (la società ha smentito il proprio coinvolgimento diretto), tre grammi di materiale esplosivo per ogni unità. Per approfondimenti rimandiamo all’articolo dedicato.
La detonazione attivata da un messaggio
Alle ore 15:30 locali, la detonazione ha interessato circa 3.000 dispositivi in contemporanea, non appena ricevuto un messaggio in codice, in apparenza proveniente dai leader di Hezbollah. Le forza di difesa israeliane (Israeli Defense Forces) hanno dichiarato che non intendono rilasciare alcun commento in merito agli attentati. Secondo il New York Times, alcuni funzionari americani sarebbero stati informati dell’operazione.
Non è trascorso molto prima che sui social network iniziassero a circolare immagini e video catturati in concomitanza o subito dopo le esplosioni, materiale di cui sconsigliamo la visione ai più impressionabili. La Croce Rossa Libanese è intervenuta con centinaia di ambulanze, diramando un appello per la donazione di sangue in tutto il paese.
Aggiornamento (19/09/2024): altri attentati in Libano, con modalità simili, sono stati effettuati con l’impiego di walkie-talkie esplosivi.