Roma – Non c’è modo migliore di celebrare un mito se non facendolo rivivere nel presente. Quest’anno, il 126esimo dalla sua nascita (nonché Anno Internazionale della Fisica ), Albert Einstein entra virtualmente nei computer di migliaia di utenti sparsi in tutto il mondo. Il genio inarrivabile del fisico tedesco viene rispolverato per tentare il colpaccio: completare le ricerche svolte dal grande scienziato sulle onde gravitazionali. Per farlo c’è un network globale di appassionati e di computer, che si è costituito attorno al progetto lanciato lo scorso febbraio, un network che supera già le 50mila adesioni .
Einstein@Home fa parte del programma LSC , elaborato dall’Università del Wisconsin con il patrocinio dell’ONU. Si avvale di un sistema collaudato ed impiegato in progetti assai più conosciuti, come SETI@Home . Anche questa ambiziosa ricerca collettiva si basa sulla medesima infrastruttura di base, chiamata BOINC .
Stavolta l’obiettivo non è la ricerca di forme di vita extraterrestri né la caccia ad una nuova scienza , qui si parla di oggetti stellari distanti e misteriosi che emettono onde gravitazionali: le “stelle di neutroni”, dette pulsar .
In questa rete, ogni singolo utente contribuisce in maniera attiva all’impresa, fornendo potenza di calcolo mentre il computer rimane inutilizzato. Ovvero:
La mole di dati da analizzare proviene direttamente da due grandi interferometri, uno negli USA e l’altro in Europa: il Laser Interferometer Gravitational wave Observatory (LIGO) ed il GEO-600. Ogni sessione di ricerca, equivalente a circa 600 ore di osservazioni, viene suddivisa in singoli pacchetti, pronti da analizzare dagli utenti – che crescono a dismisura. Si parla di oltre 1000 iscrizioni quotidiane . Se Einstein fosse vivo, sarebbe sicuramente entusiasta di questo regalo offerto da persone lontane e divise, ma al tempo stesso unite dalla Rete e dall’enorme fascino che ancora oggi esercita il fisico che forse più di qualsiasi altro scienziato dell’età moderna ha condizionato lo sviluppo delle tecnologie.
In questo senso è di interesse segnalare che proprio ieri alcuni scienziati italiani hanno pubblicato una “soluzione”, se così si può definire, all’equazione di Einstein sull’espansione dell’universo, dando una risposta al fenomeno dell’accelerazione dell’espansione. A riuscire nell’impresa un team di fisici di primo piano: Antonio Riotto dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Padova, Sabino Matarrese dell’università di Padova, Edward Kolb del Fermilab a Chicago, e Alessio Notari, attualmente all’università di Montreal.
(Tommaso Lombardi)