Lo spirito ecologico degli australiani è quasi eroico. Ancora una volta hanno individuato un modo per rispettare l’ambiente, e nello specifico rendere meno inquinanti le sepolture. Già, perché l’essere umano non solo è un problema ecologico in vita ma anche da trapassato. Come ricorda il Sydney Morning Herald , gli ambientalisti concordano sugli effetti negativi dell’inumazione, della tumulazione e della cremazione. Le bare infatti di solito sono realizzate con legno pregiato, colle e materiali plastici potenzialmente inquinanti. Allo stesso tempo la cremazione produce gas serra.
Insomma, l’unica soluzione è quella proposta dall’Australasian Cemeteries and Crematoria Association ( ACCA ): utilizzare casse biodegradabili e procedere con la sepoltura in un’area naturale protetta. Dal primo luglio sarà accessibile una specifica bushland situata vicino al Lismore Memorial Park Cemetery del Northern Rivers (New South Wales).
L’idea ha suscitato grande interesse anche perché amici e parenti del defunto potranno decidere di sotterrare la bara dove preferiscono memorizzando l’esatta locazione via GPS . “È l’ideale per sfruttare la terra e aiutare la fauna selvatica nonché la vegetazione”, ha dichiarato Kris Whitney, referente cimiteriale del Consiglio di Lismore. “Favoriremo l’utilizzo di roccia naturale come pietre tombali. Per le bare, preferiremmo che le persone utilizzassero strutture di vimini, legno di pino o cartone riciclato”.
Una volta scelto il luogo e proceduto con il rito “le famiglie potranno farvi ritorno utilizzando i navigatori satellitari portatili”. Ovviamente il servizio non nasce con scopi di lucro: chi sarà privo di dispositivo potrà noleggiarlo gratuitamente.
L’eco-sepoltura di fatto vuole rendere l’inumazione una pratica a basso impatto ambientale. “Si sta affermando al di là dei nostri confini. È un segno dei tempi che le persone siano sempre più preoccupate per l’ambiente”, sostiene Darryl Thomas, Presidente dell’Australasian Cemeteries and Crematoria Association. Effettivamente questo sembra essere un nuovo trend. Se in Australia sono già pronti siti analoghi in Tasmania, Victoria e Western Australia, la Gran Bretagna è già avanguardia. Nella terra di Sua Maestà si contano 228 zone naturali per la sepoltura.
E poi come sostiene Zenith Virago, una dei più famosi operatori della zona di Byron Bay, “il corpo è ricco di elementi nutrienti. Essere sepolti in questo modo nutre il suolo, le piante e gli animali”.
Altro che lapidi interattive , servizi digitali per testamenti , cam funerarie o tombe multimediali , con l’aiuto del GPS le famiglie potranno decidere quale parte del mondo i loro cari potranno concimare.
Dario d’Elia
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