Secondo la circolare firmata dal ministro Renato Brunetta, il medico può essere multato, fino al licenziamento, solo per motivi oggettivi, in caso cioè di dolo o colpa emersi nella fase istruttoria . Si chiarisce così un altro aspetto dell’implementazione dei certificati medici Web, che nella realtà non vive tuttavia di vita facile.
Mentre ancora si discute sul valore legale che i certificati Web possano avere privi di firma digitale e autenticati solo dalla parte della stesura del medico, non sono stati pochi i blocchi e i rallentamenti che hanno colpito il sistema che dovrebbe gestire tutti i certificati medici prodotti e trasmessi in via elettronica : solo nella mattinata del 23 febbraio , come all’ esordio del sistema , un’ora e mezza di blocco in tutta Italia.
La situazione, tra ritardi tecnici e richieste di chiarimenti, era tale che il presidente di Snami (sindacato nazionale autonomo medici italiani), Angelo Testa, aveva accusato esasperato il ministro Brunetta di “immobilismo” e “silenzio assordante”. Una circolare era d’altronde attesa dal 18 febbraio.
Alla fine questa è giunta nella giornata del 23, ed è stata il frutto dell’incontro tra il Ministro, le Regioni e le rappresentanze dei medici che si sono detti soddisfatti di veder accolte le loro richieste (anche se in attesa che il tutto si tramuti in una modifica legislativa per recepirne le novità).
“Affinché si configuri un’ipotesi di illecito disciplinare – si legge nella circolare – devono ricorrere sia l’elemento oggettivo dell’inosservanza dell’obbligo di trasmissione per via telematica, sia l’elemento soggettivo del dolo o della colpa”, ed è dunque “escluso in caso di malfunzionamento di sistema o guasti”.
Proprio dalle responsabilità previste dal mancato utilizzo dei certificati online i medici si erano sentiti minacciati. E proprio per la natura delle sanzioni tuttora previste (seppur limitatamente ai casi di colpa grave) l’Ordine dei Medici di Roma ha deliberato di chiedere, anche con forme organizzate di protesta, un’ulteriore modifica della legge, nonché di ricorrere alla Corte di giustizia europea . Il presidente Mario Falconi ha detto che “Si tratta di sanzioni più appropriate per mafiosi e/o politici corrotti”. Oltretutto, fa notare, “un medico accusato ingiustamente di non aver ottemperato all’obbligo di trasmissione telematica per difendersi dovrà comunque affrontare le spese legali. Chi le ripagherà e chi gli ripagherà i danni morali se risulterà, come nella maggior parte dei casi, incolpevole?”
Soddisfazione è stata invece espressa dall’Anaao Assomed: “È frutto di un lavoro tecnico che le organizzazioni sindacali hanno accettato di condividere con il Ministro della Innovazione, ma anche con il Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, dopo che la richiesta preliminare di modificare la legge 150/2009, soprattutto per quanto riguarda le inique sanzioni nei confronti dei medici, non ha superato l’obiezione dei tempi tecnici necessari, stante anche il quadro di incertezza politico-istituzionale”.
Nella stessa occasione sono state valorizzate le competenze regionali : le Regioni potranno adottare opportuni provvedimenti ad hoc per la regolamentazione degli aspetti procedurali e di dettaglio legati ai procedimenti disciplinari, nonché individuare specifiche strutture o servizi per i quali ritengono non sussistere, per periodi limitati di tempo, le condizioni tecniche necessarie all’avvio di procedimenti disciplinari, anche al fine di evitare che le procedure di certificazione possano interferire negativamente con l’attività clinica.
Inoltre, nell’ambito del Sistema di Accoglienza Centrale (Sac) è messo a disposizione di Regioni, strutture e medici interessati, un apposito cruscotto di monitoraggio che consente di acquisire informazioni circa il tasso di utilizzo del sistema ed eventuali problemi.
Claudio Tamburrino