Il Digital Green Certificate (Certificato Verde Digitale) che consentirà ai cittadini di muoversi liberamente in Europa potrebbe essere pronto entro fine giugno. Prima però devono essere chiarite diverse questioni, in particolare quelle relative al rispetto della privacy (come previsto dal GDPR) e soprattutto la necessità di evitare ogni forma di discriminazione nei confronti delle persone non vaccinate. Sono stati pertanto avviati i negoziati tra Parlamento europeo e Consiglio dell’Unione europea.
Certificato Verde Digitale: i prossimi passi
La Commissione europea ha presentato il 17 marzo due proposte di regolamento per istituire un certificato verde digitale e facilitare la libera circolazione dei cittadini in condizioni di sicurezza all’interno dell’UE durante la pandemia di COVID-19. Il 25 marzo le proposte sono state accettate dal Parlamento europeo, dando il via libera all’inter legislativo. Durante la sessione plenaria del 26-29 aprile verrà adottato il mandato per i negoziati con il Consiglio dell’Unione europea. Quest’ultimo ha già fornito la sua approvazione.
Durante un’audizione presso la Commissione per le libertà civili, il commissario della giustizia Didier Reynders ha comunicato che la Commissione europea completerà l’infrastruttura tecnica entro fine giugno e che non verrà creato un database centrale per la conservazione dei certificati. Diversi parlamentari hanno sottolineato che il “passaporto vaccinale” non deve essere una precondizione per viaggiare in Europa.
Per evitare possibili discriminazioni è necessario inoltre consentire l’accesso a test PCR (molecolare) più economici. Ovviamente occorre adottare le soluzioni tecniche migliori per garantire il massimo rispetto della privacy. Si dovrebbe infine evitare di generare confusione tra i cittadini mediante iniziative nazionali.
Il Certificato Verde Digitale servirà per dimostrare tre status: vaccinazione, guarigione e test negativo. Ciò avverrà sia in forma cartacea che tramite codice QR. Oltre che in tutti gli stati membri dell’Unione europea, il certificato sarà valido in Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera.