La proposta della Commissione Europea relativa ad un Certificato Verde digitale che funga da passaporto sanitario per la stagione estiva ha immediatamente superato il primo scoglio: con la seduta odierna, infatti, il Parlamento Europeo ha immediatamente approvato il documento e consentito all’iter di proseguire con massima solerzia.
La Commissione era stata chiara in proposito: per ottenere riscontri importanti nell’uso del Certificato occorre massima velocità nella procedura di approvazione poiché soltanto portandolo a compimento entro la stagione estiva è possibile regalare una boccata d’ossigeno a tanti cittadini e tante attività imprenditoriali che sugli spostamenti basano le proprie attività. Il dibattito in plenaria ha certificato il generale consenso attorno all’idea della Commissione e il voto positivo è infine arrivato con 468 voti favorevoli, 203 contrari e 16 astensioni.
Parlamento Europeo a favore del Certificato Verde
Il Certificato Verde, così come da concezione iniziale, consente di garantire lo status del viaggiatore sulla base di tre specifiche fondamentali:
- la vaccinazione COVID-19
- un risultato negativo recente del test COVID-19
- eventuali precedenti infezioni da COVID-19
Due aspetti sono stati inoltre messi in luce dal Parlamento, anche in questo caso in pieno allineamento con la Commissione: occorre introdurre massime garanzie sulla gestione dei dati personali ed occorre altresì evitare che i cittadini privi di vaccino possano subire discriminazioni di sorta.
Abbiamo bisogno del Certificato verde digitale per ristabilire la nostra fiducia nell’area Schengen, mentre proseguiamo la lotta contro la pandemia COVID-19. Il Certificato non può essere una precondizione per la libera circolazione, perché questo è un diritto fondamentale UE, e non può portare a discriminazioni contro gli individui che non ne sono in possesso. I dati dei cittadini devono essere protetti e solo quelli necessari devono essere inclusi nel certificato
Juan Fernando Lòpez Aguilar, Presidente della Commissione per le libertà civili (LIBE)
L’iter può dunque proseguire secondo il seguente schema: “La Plenaria adotterà il mandato negoziale del Parlamento, che può includere emendamenti alla proposta della Commissione, durante la prossima sessione plenaria (26-29 aprile). Il risultato dei negoziati tra i co-legislatori dovrà essere approvato sia dal PE che dal Consiglio“. L’obiettivo è noto: poter produrre il primo Certificato Verde entro il mese di giugno.