Roma – Una certificazione che possa far riconoscere in Italia e all’estero le professionalità acquisite con il proprio lavoro su Internet e sul Web, grazie ad un network internazionale capace di garantirle: questa l’idea del network internazionale di IWA, International Webmasters Association, che ha di recente lanciato la propria divisione italiana, IWA Italia .
“Finalmente – spiega a Punto Informatico il coordinatore italiano di IWA, Roberto Scano – si è riusciti a creare un network internazionale che identifichi in modo univoco le professioni del web”. “Oggi – sottolinea Scano – chi lavora su Internet viene genericamente definito webmaster, anche se le professionalità in campo sono diverse. E che vanno quindi ben definite”.
L’idea di fondo di IWA non è tanto quella di rivolgersi a chi oggi sta cercando di formare una propria professionalità per accedere al “mercato del lavoro” nel mondo di Internet, quanto di sostenere chi già è occupato nel settore e intende vedersi riconosciuto il lavoro fatto fino ad oggi, la propria formazione, la professionalità acquisita e il tipo di specializzazione.
La certificazione proposta dal network internazionale di IWA tende a creare uno “standard di qualità riconoscibile” che consenta all’operatore professionista di essere riconosciuto come tale e come “portatore” di qualità professionali nei 106 paesi nei quali IWA opera, con 22mila associati e più di 100 sezioni ufficiali.
I tre requisiti per ottenere la certificazione CWP (IWA Certified Web Professional) sono: la competenza che viene attestata dal colosso internazionale della formazione ProsoftTraining tramite i corsi CIW ed ottenuta in quei centri specializzati che già supportano tutti i maggiori produttori del settore (VUE, Prometrics); il rispetto dell’etica professionale, ovvero dei principi alla base di un comportamento di correttezza e trasparenza sul mercato; la professionalità, ovvero l’attestazione del proprio lavoro condotto per almeno due anni nel settore.
“Internet significa mercato globale – sostiene Scano – e dunque è importante per chi opera in questo settore acquisire una certificazione non più limitata all’Italia ma capace di farsi riconoscere in Europa e nel mondo. Il nostro è il primo esempio di globalizzazione della formazione, dove per ottenere un titolo internazionale tutti devono avere gli stessi requisiti”.
In Italia la certificazione IWA arriva oggi, ma è già dalla fine del 1997 che la divisione internazionale dell’Association ha definito le figure professionali per il web e lavora per espandere il ruolo e la riconoscibilità della certificazione.
“Un elemento centrale – sottolinea Scano – è il fatto che le certificazioni Prosoft e IWA sono completamente indipendenti dai vendor, garantendo quindi imparzialità nella formazione (ProsoftTraining), nei test di certificazione (VUE) e nell’attestazione di professionalità (IWA)”.
Una volta acquisita la CWP, il soggetto dovrà dimostrare che in un periodo di tre anni ha frequentato almeno 30 ore di corso di aggiornamento presso i centri riconosciuti; “Un modo – spiega Scano – per garantire che chi dispone di una CWP è un professionista che si aggiorna, in un settore in cui l’aggiornamento è essenziale”.
Per parlare di tutto questo e per presentare agli operatori della Rete italiani gli scopi e le modalità della CWP e in generale di IWA, IWA Italia ha organizzato per il prossimo 23 giugno un convegno sulle Web Profession e sulla tutela aziendale nel Web che si terrà a Venezia, nel primo anniversario dalla costituzione dell’ Associazione IWA ITALIA.