Al CES 2019 si parla la lingua degli assistenti virtuali. Quello di Mountain View ha tutte le intenzioni di spiccare sulla concorrenza, come dimostrano i tanti annunci in merito giunti da Las Vegas: tra i più interessanti quello che riguarda il debutto dell’Assistente Google in veste di interprete.
L’Assistente Google fa da interprete
Una tecnologia che nasce con l’obiettivo dichiarato di semplificare la comunicazione tra chi parla lingue differenti, basata ovviamente su algoritmi di riconoscimento vocale, IA e traduzioni ambientate nel cloud. Garantito fin dal primo momento il supporto a 27 lingue tra le quali non manca la nostra: arabo, cinese (mandarino e semplificato), ceco, danese, olandese, inglese, finlandese, francese, tedesco, greco, hindi, ungherese, indonesiano, italiano, giapponese, coreano, polacco, portoghese, romeno, russo, slovacco, spagnolo, svedese, thailandese, turco, ucraino e vietnamita.
Di seguito è possibile vedere il sistema in azione sullo smart display Google Home Hub, alle prese con la traduzione simultanea da inglese a cinese (e viceversa).
Il risultato non è certo impeccabile (gli errori non mancano), ma sicuramente un ottimo punto di partenza a cui apportare correzioni e miglioramenti. La feature arriverà sui modelli prodotti dalle terze parti (Lenovo, LG, JBL e così via) entro i prossimi mesi.
Google Assistant Connect
Tra le altre novità svelate, merita di essere senz’altro menzionata Google Assistant Connect. Si tratta di una piattaforma che consentirà a ogni produttore di integrare le feature dell’IA all’interno dei suoi prodotti, contribuendo così a estenderne ulteriormente il raggio d’azione e la presenza sul mercato. Speaker, televisori, display, impianti di illuminazione, accessori per le automobili: l’assistente virtuale di bigG è destinato a diventare onnipresente.
Assistente Google e Maps
Ufficiale anche l’integrazione tra l’Assistente Google e Google Maps, di cui abbiamo già parlato di recente su queste pagine. L’IA può essere richiamata vocalmente su Android e iOS per conoscere, ad esempio, informazioni sull’orario previsto di arrivo durante il viaggio, per rispondere a un messaggio ricevuto sullo smartphone oppure per cercare luoghi da visitare lungo il tragitto, il tutto senza staccare le mani dal volante né gli occhi dalla carreggiata.