Sony ha presentato al CES di Las Vegas il nuovo dispositivo di punta della linea Walkman : un device che, come il suo più famoso antenato, è dedicato esclusivamente all’ascolto di tracce audio e che punta ora a resistere ai tempi puntando su qualità dell’ascolto e sulla passione dei pochi che non cedono alle lusinghe dei sempre più popolari servizi di streaming.
Il dispositivo si chiama Walkman NW-ZX2 e, dietro ad un solido case di alluminio, punta ad una alta qualità audio: questo grazie ai sofware S-Master HX e DSEE HX che promettono audio ad alta risoluzione, di qualità agli MP3 e ai CD. I formati supportati sono MP3, WMA1, FLAC (192KHz/24bit), Linear PCM (192KHz/24bit), WAV (192KHz/24bit), AAC-LC2, HE-AAC, Apple Lossless (192KHz/24bit), AIFF (192KHz/24bit), DSD: secondo le prime esperienze registrate nel corso dello show di Las Vegas il dispositivo garantisce la riproduzione di un audio ad altissima qualità, compressione permettendo.
Il nuovo Walkman è animato da Android 4.2, dispone un sistema di comunicazione di alta qualità per speaker Bluetooth (codec LDAC), e offre la possibilità di connettersi via NFC.
Il dispositivo, inoltre, è caratterizzato da una lunga durata di batteria (60 ore) e da 128 GB di memoria (espandibile) per l’immagazzinamento della musica.
Il prezzo, secondo le prime indiscrezioni , non rende Walkman NW-ZX2 un dispositivo alla portata di tutti: dovrebbe costare intorno ai 1100 dollari, anche se Sony ancora non ha preso una decisione a tal proposito. Il target di Sony, d’altronde, è rappresentato da tutti quelli utenti che non vogliono rinunciare ad ascolti ad una qualità audio a quella offerta dai più diffusi lettori musicali.
Intende colpire lo stesso target anche Pono, il lettore musicale tanto voluto da Neil Young e da numerosi supporter di Kickstarter. Dopo la distribuzione per i finanziatori del crowdfunding, esordirà nei negozi da lunedì, al costo di 400 dollari.
Promette tracce audio “di qualità pari a quelle delle registrazioni in studio”, proprio “come gli artisti le hanno pensate”: anche per questo gli stessi brani musicali costano di più rispetto a quelli offerti presso altri store digitali.
Claudio Tamburrino