Le aziende italiane sono pronte per la rivoluzione IA di strumenti come ChatGPT? Di certo, ne sono interessate, ma pronte per abbracciarla a tutto tondo no, non ancora. Ad affermarlo è Kaspersky (che oggi propone la suite Premium a metà prezzo), dopo aver condotto una ricerca su 1.000 dipendenti del nostro paese di età compresa tra i 18 e i 55 anni.
La ricerca di Kaspersky su aziende italiane e ChatGPT
Del campione intervistato, oltre la metà (53%) racconta di aver preso in considerazione la possibilità di affidarsi all’intelligenza artificiale nello svolgimento delle proprie mansioni quotidiane e il 10% che lo sta già facendo. Il 40%, però, ammette anche di non essere a conoscenza delle modalità di elaborazione delle informazioni adottate da questi servizi.
I collaboratori delle aziende italiane si affidano a ChatGPT per creare, correggere o tradurre testi (48%), per prendere appunti durante le riunioni e per ottenere riassunti (46%). Sono meno coloro che invece lo impiegano per sviluppare, per migliorare le proprie app (16%) o per generare codice sorgente (9%).
Ad allarmare sono però altre statistiche. Il 57% dei dirigenti non sa che l’IA è utilizzata in azienda e il 32% dei loro dipendenti non ritiene necessario informarli a tal proposito. Ancora, il 77% confessa che nasconderebbe la pratica ai colleghi (o che lo ha già fatto). Inoltre, il 60% delle società non dispone di linee guida o regole da seguire, esponendosi così a potenziali rischi. Questo il commento di Cesare D’Angelo, General Manager Italy & Mediterranean di Kaspersky.
Gli sviluppi nel campo dell’intelligenza artificiale sono stati estremamente rapidi e ChatGPT è diventato virale in pochissimo tempo, tutti volevano capire come funzionasse e provarne le funzionalità. La nostra ricerca dimostra come le aziende non siano ancora pronte per sfruttare le potenzialità di questa nuova tecnologia, perché i dipendenti prendono con troppa leggerezza la condivisione di dati e informazioni sensibili, così come la veridicità dei contenuti, e i dirigenti non hanno la piena visibilità su come vengano utilizzati gli strumenti di AI all’interno dell’azienda e mancano regole e linee guida chiare e definite. Questa combinazione è molto pericolosa ed espone le aziende a grandi problemi legati alla privacy dei dati e alla verifica dei contenuti.
Si aggiunga che il 50% degli intervistati racconta di condividere con il chatbot dati personali o altre informazioni riservate a uso esclusivamente interno per avere un quadro ancora più completo. Insomma, c’è ancora molto da lavorare sul fronte della consapevolezza e della responsabilizzazione.
Kaspersky, la software house che ha realizzato lo studio, propone oggi la soluzione Premium in sconto del 50% che include il celebre antivirus, una VPN per la navigazione anonima, un password manager, un tool per ottimizzare le prestazioni, un firewall e molto altro ancora.