Nemmeno il sistema IA su cui poggia ChatGPT è esente da bug: la conferma arriva direttamente da Sam Altman, numero uno di OpenAI, che descrive un problema appena risolto. La responsabilità è attribuita a una libreria open source impiegata (non è stato reso noto quale), che ha permesso ad alcuni utenti di ficcare il naso tra le chat altrui, più precisamente leggendone i titoli.
Abbiamo riscontrato un problema significativo in ChatGPT, a causa di una libreria open source, per la quale è ora stato rilasciato un correttivo. Abbiamo appena finito di validarla. Una piccola percentuale di utenti è stata in grado di vedere i titoli della cronologia delle conversazioni di altri. Ci sentiamo terribilmente male per questo.
OpenAI ha risolto un bug nelle chat di ChatGPT
Non è dato a sapere quanto sia effettivamente piccola quella piccola percentuale
citata dal CEO. Ad ogni modo, la risoluzione ha messo fuori uso per qualche ora la possibilità di consultare la cronologia delle conversazioni intrattenute con l’intelligenza artificiale.
we had a significant issue in ChatGPT due to a bug in an open source library, for which a fix has now been released and we have just finished validating.
a small percentage of users were able to see the titles of other users’ conversation history.
we feel awful about this.
— Sam Altman (@sama) March 22, 2023
L’intervento di Sam Altman si è reso necessario dopo la condivisione, su piattaforme come Reddit e Twitter, di screenshot che mostrano la comparsa di chat altrui sugli schermi degli utenti. Presto saranno resi noti ulteriori dettagli in merito a quanto accaduto.
La questione solleva inevitabilmente legittimi dubbi a proposito delle misure adottate per tutelare la privacy di chi rivolge a ChatGPT per le ragioni più disparate: per cercare risposte alle proprie domande, per scrivere codice o più semplicemente per mettere alla prova le potenzialità del sistema da qualche tempo finito sulla bocca di tutti.
Una pagina del supporto ufficiale afferma che le informazioni inviate dagli utenti (o agli utenti) possono essere impiegate da OpenAI al fine di migliorarne l’efficacia e la precisione del modello. Una pratica, però, prevista solo dopo averle ripulite da tutti i dettagli che le rendono riconducibili a chi le ha generate.