L’inizio del 2023 ha tenuto a battesimo ChatGPT, il punto più alto mai raggiunto dall’intelligenza artificiale conversazionale. Sono in tanti, addetti ai lavori e non, a ritenere ChatGPT come il pericolo numero uno di Google. Ed è probabile che la pensino così anche a Mountain View, con Big G pronta a passare al contrattacco con un suo modello di intelligenza artificiale. Per l’azienda titolare del motore di ricerca più utilizzato al mondo occorre però agire in fretta, perché anche OpenAI – la società che ha creato ChatGPT – e le altre aziende rivali (Microsoft in testa col suo motore di ricerca Bing) non staranno a guardare, anzi.
In questa nostra nuova guida ci occuperemo di approfondire il tema riguardante ChatGPT, spiegando a un pubblico più ampio possibile che cos’è e come funziona.
Vedi anche la nuova guida “GPT-4: cos’è e come funziona”
Introduzione a ChatGPT e l’AI language model
ChatGPT, acronimo di Generative Pretrained Transformer, è di base un chatbot in grado di rispondere alle domande degli utenti e conversare con loro. Sarebbe però un errore paragonarlo agli altri comuni chatbot presenti in rete, in quanto riesce fare molte cose, perfino generare immagini, tutte in modo brillante. Negli ultimi mesi la sua fama è accresciuta notevolmente grazie alle risposte date a qualsiasi tipo di argomento e la capacità di generare dei testi di qualità sulla base di semplici istruzioni verbali.
Ed infatti ChatGPT appartiene al filone della cosiddetta intelligenza artificiale generativa, di cui fanno parte tutti quegli strumenti in grado di creare testi, immagini, video o codice per la realizzazione di un software partendo da una frase o una domanda. Tra tutti i tool venuti di recente alla luce, il progetto di OpenAI è sicuramente quello più riuscito. Il motivo? Semplice: è il primo strumento ad essere credibile in un campo come quello della creatività, fino ad oggi ad appannaggio esclusivo degli esseri umani.
Quando si cerca di spiegare cos’è ChatGPT è importante sottolineare un altro aspetto fondamentale: i modelli linguistici come ambito applicativo dell’intelligenza artificiale (ecco perché si parla di AI language model). È infatti proprio grazie al loro sviluppo che oggi ChatGPT sta conseguendo un successo mondiale.
Il modello linguistico alla base di ChatGPT è GPT-3, anch’esso realizzato da OpenAI, che sfrutta il deep learning per la produzione di testi simili a quelli scritti da una persona in carne e ossa. Alla base di tutto c’è l’addestramento – tra virgolette – degli algoritmi. Immagina GPT-3 come un comune studente, a cui gli insegnanti (leggi staff OpenAI) somministrano un corso di studi intensivo fatto di migliaia di libri, pagine web, file online e l’enciclopedia Wikipedia.
Come gli altri modelli linguistici, anche GPT-3 funziona sulla base di un modello probabilistico. Ma che cosa significa in concreto? Significa che, una volta ricevuto l’input, “l’alunno” di OpenAI comprende la domanda dell’utente e sceglie quale testo originale restituire sfruttando le sue conoscenze, quest’ultime derivanti dall’intenso corso di studi frequentato in precedenza.
A una prima lettura superficiale può sembrare pura fantascienza, invece è già realtà e – soprattutto – ha tutte le potenzialità per diventare un nuovo paradigma in numerosi campi, a partire dalla ricerca online.
Come si accede a ChatGPT
Per testare in prima persona ChatGPT è sufficiente collegarsi a questa pagina del sito ufficiale di OpenAI e cliccare sul riquadro Try ChatGPT. Al momento l’accesso a ChatGPT è libero, chiunque dunque può usarlo per porgli una domanda o fargli realizzare un testo originale e creativo. L’unico requisito è registrare un nuovo account sul sito OpenAI (l’iscrizione del profilo è gratuita).
Come si usa ChatGPT
Ma passiamo ora all’atto pratico, spiegando come usare in concreto ChatGPT una volta che ci si è iscritti regolarmente al sito di OpenAI.
Il prompt di chatGPT
Come accennato nel capitolo precedente, il funzionamento di ChatGPT si basa su un determinato input. Per ottenere il meglio, è importante creare dei prompt efficaci, cioè frasi o domande chiare. Ogni frase (o domanda) deve fornire un contesto chiaro ed essere specifica, ancora meglio se si riescono ad aggiungere dettagli precisi.
Facciamo un esempio concreto. Mettiamo il caso che vogliamo chiedere a ChatGPT di generare un approfondimento legato al tennis. Un prompt del tipo “genera una storia sul tennis” sarebbe poco specifico e poco chiaro per il modello linguistico alla base di ChatGPT. L’ideale sarebbe invece usare un prompt più preciso: “Genera una storia sulla vittoria di Roger Federer nella finale di Wimbledon 2017”.
Noi ci abbiamo provato e il risultato non è stato dei più memorabili, non tanto però a livello di scrittura quanto di informazioni, dato che una finale senza storia chiusa al terzo set da Federer si è trasformata in una partita epica conclusasi al quinto set, a testimonianza di come ChatGPT si comporti in maniera egregia nella realizzazione del testo, un po’ meno invece a fornire le informazioni esatte.
Per chi se lo stesse chiedendo, ecco il testo generato da ChatGPT rispetto alla domanda “Genera una storia sulla vittoria di Roger Federer nella finale di Wimbledon 2017”.
Come fare domande specifiche a ChatGPT
Nell’esempio di prima, abbiamo chiesto al chatbot di Open AI di generare un contenuto su un evento sportivo accaduto sei anni fa. Proviamo ora invece a chiedere una domanda specifica. Anche in questo caso vale la regola fondamentale di porre un quesito chiaro, preciso e dettagliato.
Se ad esempio volessimo sapere chi ha vinto il Mondiale di Formula 1 lo scorso anno, la domanda ideale sarebbe: “Chi ha vinto il Mondiale piloti di Formula 1 nella stagione 2022?”. Un quesito che invece non aiuterebbe a ricevere una risposta puntuale da parte di ChatGPT sarebbe qualcosa del tipo: “Chi ha vinto la Formula 1?”.
Ecco la risposta di ChatGPT alla nostra prima domanda, cioè “Chi ha vinto il Mondiale piloti di Formula 1 nella stagione 2021”.
“Il campionato del Mondo Piloti di Formula 1 2021 è stato vinto da Lewis Hamilton. È il suo ottavo titolo mondiale, un record nella storia della Formula 1”.
La risposta non è corretta, perché la stagione 2021 si è conclusa con il primo successo di Max Verstappen su Red Bull. Abbiamo allora provato a chiedere al software di Open AI chi ha vinto il Mondiale 2022, e la risposta è stata la seguente:
“Mi dispiace, ma non sono in grado di prevedere il futuro. Al momento in cui sono stato addestrato, la mia conoscenza si è fermata al 2021, quindi non ho informazioni sul campionato di Formula 1 del 2022 o di anni successivi. Ti consiglio di cercare informazioni sul web o sui siti di notizie specializzati in Formula 1 per rimanere aggiornato sulle ultime novità”.
Insomma, se ad oggi cercate risposte su un determinato evento accaduto dopo il 2021 non riceverete alcun aiuto da parte di ChatGPT. Resta comunque il fatto che l’errore – nel nostro caso – sia stato commesso proprio sul 2021.
Come personalizzare le risposte di ChatGPT
Una delle abilità più interessanti di ChatGPT è di imparare dalle conversazioni con gli utenti e riuscire a fornire risposte sempre più personalizzate, adattando le sue risposte perfino rispetto allo stile di interazione. Per personalizzare le risposte di ChatGPT è sufficiente rispondere alla prima risposta del chatbot, come se volessimo instaurare una vera e propria conversazione con lui.
Facciamo dunque un altro esempio per capire che cosa vogliamo dire. Abbiamo chiesto a ChatGPT chi ha vinto l’edizione 2021 del Festival di Sanremo. La risposta è stata la seguente: “”Il Festival di Sanremo 2021 è stato vinto dal cantautore italiano Maneskin, con la canzone Zitti e buoni”.
Corretto, però se vogliamo proprio essere pignoli Maneskin non è un cantautore ma il nome della band guidata dal frontman Damiano David. Vediamo dunque cosa succede se correggiamo ChatGPT su questo punto. Nel box abbiamo scritto “Maneskin è il nome della band, non è un cantautore” e questa è stata la risposta.
“Hai ragione, mi scuso per l’errore nella mia risposta precedente. Maneskin è una band italiana composta da quattro membri: Damiano David (voce), Victoria De Angelis (basso), Thomas Raggi (chitarra) ed Ethan Torchio (batteria). Quindi, è corretto dire che la band Maneskin ha vinto il Festival di Sanremo 2021 con la canzone “Zitti e buoni”. Grazie per la correzione!”
Abbiamo dunque appena ottenuto una risposta personalizzata (e corretta) da parte di ChatGPT, semplicemente proseguendo la conversazione.
Utilizzi pratici di ChatGPT
Domandare qualcosa o richiedere la creazione di un testo scritto sono al momento due degli utilizzi più frequenti delle persone che testano le potenzialità del modello linguistico di ChatGPT. In realtà ci sono anche altri utilizzi pratici in cui ChatGPT può venire incontro alle proprie esigenze. Ecco un breve elenco:
- creare contenuti
- rispondere alle domande
- trascrizione e riassunto
- alternativa alla ricerca su Google
- sviluppare applicazioni
- scrivere dialoghi divertenti
- comporre email
- creare ricette
- presentazioni PowerPoint
- marketing digitale
Come utilizzare ChatGPT per la ricerca di informazioni
Viste le sue potenzialità, ChatGPT di Open AI è destinato a porsi come un’alternativa credibile alla ricerca su Google. Poniamo il caso ad esempio che stiamo per partire in vacanza in Trentino Alto Adige e vogliamo sapere quali sono i 10 laghi più belli da visitare. Tutto quello che occorre fare è collegarsi al tool ChatGPT ospitato sul sito ufficiale di ChatGPT, eseguire il login con le credenziali usate al momento della registrazione del profilo e inserire la domanda nel box dedicato presente in fondo alla pagina.
Ed ecco la risposta:
Nell’immagine qui sopra non si vede, ma la risposta è completa fino al nono lago, mentre il decimo elemento è appena accennato. Come vedremo tra poco, uno dei limiti attuali di ChatGPT è proprio il numero di caratteri del testo (non si spinge a più di 4.000 caratteri).
Come utilizzare ChatGPT per la generazione di contenuti
Per usare ChatGPT al fine di generare nuovi contenuti la regola rimane la stessa: digitare una frase chiara, precisa, con più dettagli possibili, all’interno del campo bianco posizionato in fondo alla pagina. Poniamo il caso ad esempio di voler far scrivere a ChatGPT la biografia di Chiara Ferragni. Ecco come fare:
- collegarsi alla sezione ChatGPT del sito Open AI ed effettuare l’accesso con le credenziali del proprio account;
- pigiare sul riquadro Try ChatGPT;
- digitare il comando “genera la biografia dell’influencer italiana Chiara Ferragni”;
- premere sull’icona di Invio accanto al box per inviare la richiesta a ChatGPT;
- attendere un paio di secondi per l’elaborazione della domanda.
Ed ecco il risultato finale.
Non è forse un approfondimento da 2.000-3.000 parole, ma resta un contenuto valido e – soprattutto – a una prima lettura (ma anche a una seconda e a una terza) – pochi potrebbero pensare che sia stato scritto da un’intelligenza artificiale anziché da un umano.
Quanto costerà ChatGPT?
A partire dal 1° febbraio 2023 Open AI ha introdotto la versione a pagamento Chat GPT a partire da 20 dollari al mese. A differenza di quello gratuito, il piano premium consente di accedere al servizio anche quando la richiesta è elevata. Inoltre, chi sceglie di pagare 20 dollari al mese ottiene risposte più veloci e l’accesso alle nuove funzionalità che verranno introdotte dallo staff di Open AI nei prossimi mesi al fine di potenziare ulteriormente il software di cui oggi tutti parlano.
I limiti di ChatGPT
Come abbiamo avuto modo di vedere nella nostra prova, ChatGPT è uno strumento ancora imperfetto, nonostante le sue potenzialità siano eccezionali. Innanzitutto, ChatGPT non è ancora in grado di rispondere alle domande che si riferiscono ad eventi accaduti dopo il 2021. Perciò se si cercano anche solo risposte brevi – come ad esempio “chi ha vinto Sanremo 2023” – ChatGPT è inefficace.
Un altro limite riguarda la lunghezza del testo che è in grado di elaborare. Se si chiedono testi di approfondimento corposi, o anche soltanto un semplice elenco con 10 o più elementi, il risultato potrebbe essere incompleto. Questo accade perché l’attuale limite di caratteri è impostato a poco più di 4.000 unità (in rete ci sono approfondimenti che superano anche le 3.000-4000 parole, non caratteri).
Un ulteriore limite piuttosto significativo è il tempo impiegato per rispondere alla domanda. Da anni siamo abituati alla ricerca di Google, attraverso cui riusciamo ad avere risultati istantanei alle nostre domande. Per il momento, invece, ChatGPT non può di certo vantare tra le sue migliori qualità la velocità nelle risposte, con la generazione di alcuni testi che può richiedere perfino più di 10 secondi.
Vero, se si vogliono risposte in tempi più rapidi esiste la versione a pagamento, ma questo se vogliamo è un altro limite di ChatGPT rispetto al tradizionale motore di ricerca: Google per elaborare una risposta o restituire un determinato risultato di ricerca impiega meno di un secondo e lo fa gratis.
Rimane infine quello che è il più grande limite di ChatGPT: alcune volte può capitare di ricevere risposte sbagliate o completamente inventate. E se da una parte è facile accorgersi dell’errore quando noi stessi siamo al corrente della risposta, dall’altra parte può essere pericoloso ricevere una risposta inesatta riguardo a un tema di cui abbiamo scarse conoscenze.
Come integrare ChatGPT nei propri progetti con API o plug-in specifici
L’integrazione del software in un’applicazione avviene tramite l’utilizzo delle API di ChatGPT, rilasciate dalla società OpenAI il 1° marzo 2023. Insieme a queste sono arrivate anche le API di Whisper, un tool relativo allo speech-to-text basato sull’intelligenza artificiale. Per usufruire delle nuove API è richiesta la registrazione di un account su OpenAI e il pagamento di una determinata somma di denaro sulla base del numero di parole utilizzato (0,002 dollari ogni 1.000 token, che corrispondono più o meno a 750 parole).
Per maggiori informazioni su questo argomento specifico è utile fare riferimento alla pagina del sito OpenAI in cui si dà l’annuncio dell’arrivo delle API di ChatGPT e Whisper.