ChatGPT e il caso David Mayer: OpenAI spiega (ma solo a metà)

ChatGPT e il caso David Mayer: OpenAI spiega (ma solo a metà)

OpenAI ha attribuito l'impossibilità di nominare David Mayer da parte di ChatGPT a un bug, ma la spiegazione non chiarisce del tutto.
ChatGPT e il caso David Mayer: OpenAI spiega (ma solo a metà)
OpenAI ha attribuito l'impossibilità di nominare David Mayer da parte di ChatGPT a un bug, ma la spiegazione non chiarisce del tutto.

Ieri, abbiamo scritto di un’anomalia inerente al comportamento di ChatGPT, che negli ultimi giorni ha impedito all’AI di pronunciare alcuni nomi, incluso quello di Guido Scorza, componente del Garante per la protezione dei dati personali. Nello screenshot qui sotto, l’errore restituito, seguito da un’immediata interruzione della conversazione.

ChatGPT non nomina Guido Scorza

David Mayer e il bug di ChatGPT: interviene OpenAI

Vale anche per Brian Hood, Jonathan Turley, Jonathan Zittrain, David Faber e soprattutto David Mayer, il primo a essere scoperto e ben presto diventato virale sui social network.

OpenAI è intervenuta sulla questione, attribuendo la responsabilità di quanto accaduto a un bug. Riportiamo di seguito, in forma tradotta, la spiegazione fornita da un portavoce.

Uno dei nostri strumenti ha erroneamente etichettato questo nome, impedendogli di comparire nelle risposte, cosa che non avrebbe dovuto fare. Stiamo lavorando a una soluzione.

Dunque, l’impossibilità di includere i nomi appena elencati nelle conversazioni sarebbe associata a un glitch, a un problema di natura software. Per quanto riguarda David Mayer nello specifico, il problema è stato risolto già nella giornata di ieri (mentre ancora oggi, chiedendo di nominare Guido Scorza, il chatbot va in crash).

David Mayer: il bug di ChatGPT è stato risolto

La spiegazione fornita da OpenAI non convince. O almeno, non del tutto. Se è fuori discussione che si tratti di un’anomalia, non va a fondo e non fa luce su cosa l’abbia innescata. Al tempo stesso, non smentisce l’ipotesi che possa essere associata alle richieste di rimozione dei dati personali che i diretti interessati potrebbero aver avanzato, sulla base di quanto previsto dalle normative sulla privacy vigenti in Europa e nel Regno Unito.

Sulla questione è intervenuto anche David Mayer de Rothschild, erede della famiglia Rothschild, chiarendo di non essere la causa del problema, a differenza di quanto sostenuto da alcune teorie rimbalzate sui social.

No, non ho chiesto di rimuovere il mio nome. Non ho mai avuto alcun contatto con ChatGPT. Tristemente, è tutto veicolato dalle teorie cospirazioniste.

Fonte: The Guardian
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Pubblicato il
4 dic 2024
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