OpenAI sarebbe al lavoro su un motore di ricerca legato a ChatGPT. Ne abbiamo scritto la scorsa settimana, in seguito alla comparsa di un indizio concreto a proposito di quello che dovrebbe essere l’URL del servizio (search.chatgpt.com). Torniamo a farlo oggi, dopo la pubblicazione di nuovi dettagli in merito, affidati a Bloomberg da una fonte rimasta anonima, ma ritenuta a conoscenza del progetto.
Come funzionerà il motore di ricerca di ChatGPT?
Questa volta, i particolari trapelati fanno riferimento al funzionamento. L’utente porrebbe domande al chatbot, ricevendo in risposta informazioni prelevate dal Web, incluse citazioni da Wikipedia e da post sui blog. Una delle versioni finora sottoposte alla fase di test include anche le immagini, quando rilevanti: ad esempio, chiedendo come cambiare la maniglia di una porta, sullo schermo comparirebbe un diagramma utile a illustrare i passaggi da seguire. Al momento, utilizzare il condizionale è d’obbligo, in attesa di conferme (o smentite) ufficiali.
Una dinamica che, dunque, non prevederebbe l’impiego di SERP (pagine dei risultati) tradizionali. Nessun elenco di collegamenti ipertestuali, come avviene invece su Google e su Bing, ma una sorta di botta e risposta tipico degli assistenti IA.
Come si può immaginare, da OpenAI non sono giunti commenti all’indiscrezione. La voce di corridoio della scorsa settimana ha indicato giovedì 9 maggio come possibile data di lancio o quantomeno di presentazione. Non è dunque da escludere l’ipotesi di poterne sapere di più a breve, già entro domani.
Un concorrente per Google e i rapporti con Microsoft
Ancora, stando a quanto riportato, l’obiettivo sarebbe quello di competere direttamente non solo con un gigante come Google, ma anche con l’alternativa IA offerta dalla startup Perplexity.
E proprio in merito a bigG, secondo The Verge, OpenAI avrebbe provato a soffiare al gruppo di Mountain View alcuni dipendenti, con modalità definite aggressive
, per contare sul loro contributo e giungere al lancio del servizio in tempi brevi.
Il debutto di un motore di ricerca legato a doppio filo a ChatGPT potrebbe, in qualche modo, incrinare i rapporti con Microsoft, fin qui fondamentali per la crescita dell’organizzazione guidata da Sam Altman, anche e soprattutto dal punto di vista economico. Ricordiamo infatti che la software house di Redmond gestisce il già citato Bing, altro prodotto attivo nello stesso ambito.
Dal canto suo, la società di Satya Nadella sembra aver avviato lo sviluppo del modello MAI-1 da 500 miliardi di parametri, che potrebbe porla in diretta competizione proprio con OpenAI.