ChatGPT può creare contenuti incredibili, almeno in teoria, perché di fatto il più delle volte restituisce solo testi ripetitivi e robotici. Eppure le idee migliori sono proprio lì, nascoste sotto strati di noia mortale… Quasi il 90% degli utenti molla il chatbot di OpenAI dopo una sola chat, ovvero dopo neanche un minuto. Poi ci sono gli utenti più caparbi che sanno tirare fuori il meglio da questo tool con i prompt giusti. Ecco 5 trucchi per trasformare anche le bozze più scarse in contenuti di qualità.
5 prompt magici per ottenere risultati migliori con ChatGPT
Per creare contenuti d’impatto con ChatGPT il segreto sta tutto nelle richieste. Basta aprire il chatbot, copiare e incollare questi prompt e prepararsi a vedere la magia. È importante restare nella stessa chat così il contesto non si perde.
1. Adattare il tone of voice del brand
Un tono generico e anonimo è la tomba del coinvolgimento. I lettori lo riconoscono immediatamente e se la danno a gambe levate. Tuttavia, con il giusto prompt, ChatGPT può adattare il tono di voce unico del brand, mantenendo i lettori incollati fino alla fine. Il prompt da utilizzare è: “Rivedi la tua risposta precedente. Riscrivila in modo da adattarla a questa voce del brand: [descrivere il tono desiderato]. Mantieni il messaggio centrale, ma adatta il linguaggio, il ritmo e gli esempi a questo stile. Non usare queste parole [includere una lista di parole da evitare].”
Per fare un esempio pratico, si immagini di avere un brand di abbigliamento giovanile e alla moda e che si voglia scrivere un post su Instagram per promuovere la nuova collezione, ma il testo iniziale prodotto da ChatGPT è troppo freddo e impersonale. Ecco come si può riscrivere il prompt per ottenere il tono di voce desiderato: “Rivedi il testo che hai generato sulla nuova collezione Autunno/Inverno 2025. Riscrivilo dando alla voce del nostro brand un tono fresco. Usa un linguaggio informale, battute spiritose quando opportuno, e citazioni dal mondo della musica e della cultura pop. Adatta anche gli esempi per rispecchiare le passioni del nostro target di riferimento. Evita invece un tono serioso. Infine, rendi il ritmo del testo vivace e coinvolgente.”
2. Eliminare il superfluo e andare dritto al sodo
I testi fiacchi affogano le buone idee in un mare di parole inutili. I testi incisivi vanno dritti al punto, senza troppi fronzoli… Come diceva saggiamente l’architetto Ludwig Mies van de Rohe: “Less is more“. Con il prompt giusto, ChatGPT può eliminare il superfluo e far risaltare il messaggio. La richiesta da dare in pasto al chatbot è: “Analizza la tua risposta precedente. Rimuovi parole riempitive, frasi ridondanti e spiegazioni non necessarie. Mantieni solo i punti più salienti e le intuizioni più valide. Accorciala del 30%, ma senza perdere informazioni chiave.”
3. Aggiungere esempi concreti che risuonino con il target di riferimento
I concetti astratti mandano in confusione i lettori, mentre gli esempi pratici li fanno sentire capiti. Con il prompt adatto, ChatGPT può illustrare i punti chiave con situazioni concrete che il pubblico conosce bene. Dandogli un po’ di contesto centrerà il bersaglio. Il prompt da utilizzare è: “Migliora la tua risposta precedente aggiungendo 2-3 esempi specifici pertinenti a [settore/pubblico]. Concentrati su situazioni comuni che [pubblico di riferimento] affronta quando si occupa di [argomento]. Rendi questi esempi dettagliati e realizzabili.”
Immaginiamo di dover spiegare in un post perché è importante dormire bene la notte. Il testo di ChatGPT però è pieno di termini scientifici e concetti complessi. Per semplificarlo, si può usare questo prompt: “Spiega l’importanza del sonno con un linguaggio semplice, usando esempi concreti che le persone comuni possono capire facilmente. Ad esempio, puoi dire che dormire poco rende difficile concentrarsi al lavoro o a scuola il giorno dopo, oppure che ci si sente più irritabili con gli amici se non si riposa bene. Usa altri 2 esempi pratici di questo tipo“.
4. Una struttura che invoglia a leggere: anche l’occhio vuole la sua parte
Un muro di testo fa scappare anche il lettore più motivato. Una struttura chiara lo prende per mano e lo porta fino in fondo. Con il prompt giusto, ChatGPT può organizzare le idee per agevolare la lettura, con frasi più corte e sottotitoli. Ecco il prompt da provare: “Riformula la tua risposta precedente per migliorare la lettura. Dividi i paragrafi lunghi in paragrafi più brevi. Aggiungi elenchi puntati. Includi sottotitoli per separare le idee principali. Usa il grassetto per evidenziare i punti chiave. Rendila scorrevole senza perdere di intensità.”
5. Scegliere ganci e transizioni d’impatto
Incipit noiosi = interesse sotto zero. Transizioni poco fluide = flusso del discorso a singhiozzo. Con il prompt adatto, ChatGPT può creare ganci magnetici e transizioni che migliorano la leggibilità del testo. Ecco il prompt per il chatbot: “Migliora il gancio all’inizio e le transizioni nella tua risposta precedente. Scrivi una prima riga accattivante. Aggiungi transizioni fluide tra i paragrafi. Termina ogni sezione con un collegamento avvincente verso l’idea successiva. Fai in modo che l’intero pezzo scorra in modo naturale.”
Per esempio, si immagini di aver chiesto a ChatGPT di scrivere un articolo sui benefici della dieta mediterranea. Il testo però inizia in modo noioso e le transizioni tra i paragrafi sono meccaniche. Ecco come si può migliorarlo con un prompt più specifico: “Riscrivi l’introduzione con un gancio accattivante, ad esempio una domanda provocatoria o un fatto curioso sulla dieta mediterranea. Inserisci transizioni fluide tra i paragrafi, ad esempio riprendendo una parola chiave citata in precedenza. Termina ogni sezione con una frase che introduca l’argomento successivo in modo naturale. Fai in modo che tutto il testo scorra in modo logico e piacevole da leggere.”
Da bozze mediocri a contenuti accattivanti
È vero che ChatGPT è uno strumento potente, se lo si prende per il verso giusto. Buttando lì due parole a caso, il risultato sarà mediocre e banale. Bisogna sfruttare al massimo le potenzialità di questo tool, inserendo prompt ricchi di dettagli e ben mirati, che comunichino chiaramente il mood, lo stile e l’obiettivo del testo. Solo così il chatbot di OpenAI tirerà fuori dei contenuti davvero unici e coinvolgenti, che lasceranno di stucco chi li legge.
Ovviamente non è sempre facile centrare subito il prompt giusto. Può capitare che il primo tentativo non sia granché. Ma niente paura: in questi casi bisogna rimboccarsi le maniche e provare nuove varianti del prompt. Con pazienza, alla fine si troverà la chiave per far sfornare a GPT proprio il testo che si aveva in mente. È un po’ come cesellare una statua: si leviga, si rifinisce, si migliora finché non è perfetta.