Su ChatGPT arrivano le notizie del Washington Post

Su ChatGPT arrivano le notizie del Washington Post

Il Washington Post ha stretto un accordo con OpenAI per condividere articoli e contenuti con ChatGPT e linkarli nelle risposte dell'AI.
Su ChatGPT arrivano le notizie del Washington Post
Il Washington Post ha stretto un accordo con OpenAI per condividere articoli e contenuti con ChatGPT e linkarli nelle risposte dell'AI.

D’ora in avanti, ChatGPT includerà i contenuti del Washington Post, per offrire agli utenti l’accesso a notizie affidabili e approfondite. OpenAI, infatti, ha appena stretto una partnership con il celebre quotidiano di informazione. Tutte le volte che un utente farà una domanda su un tema coperto dal quotidiano, ChatGPT fornirà sintesi, estratti e link diretti agli articoli originali.

L’accordo tra OpenAI e il Washington Post

I temi su cui si concentrerà questa sinergia sono quelli in cui il Washington Post eccelle: politica, eventi globali, affari, tecnologia. ChatGPT citerà sempre la fonte e inviterà gli utenti a leggere gli articoli completi. Un modo per valorizzare il giornalismo di qualità e per offrire un’esperienza informativa più ricca e approfondita.

Per il quotidiano non importa dove si trovi il pubblico, il Washington Post vuole esserci. E se milioni di persone oggi cercano risposte su ChatGPT, allora è lì che il giornalismo di qualità deve farsi trovare. Almeno così la pensa Peter Elkins-Williams, responsabile delle partnership globali del Washington Post, che ha commentato l’accordo con entusiasmo.

OpenAI e gli accordi con i media

La partnership con il Washington Post non è un caso isolato per OpenAI. Negli ultimi tempi, la società ha stretto una serie di accordi di licenza dei contenuti con grandi testate di tutto il mondo, da News Corp ad Axel Springer, dal Financial Times a Dotdash Meredith, da Vox Media a The Atlantic. In genere, questi accordi danno a OpenAI il diritto di utilizzare i contenuti giornalistici per addestrare i suoi modelli e plasmare le risposte di ChatGPT, inclusa la generazione di sintesi e il collegamento alle fonti originali.

Opportunità o un rischio per l’editoria?

Ma mentre queste partnership si moltiplicano, crescono anche le preoccupazioni e le controversie legali. Il caso più eclatante è la causa intentata dal New York Times, che accusa OpenAI di aver utilizzato i suoi contenuti protetti da copyright senza permesso né adeguato compenso.

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Pubblicato il
22 apr 2025
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