Il popolare chatbot di OpenAI è rimasto inaccessibile per oltre 90 minuti tra le 14:42 e le 16:16 (ora italiana) di ieri, come indicato nella dashboard del servizio. Un altro blackout si è verificato a partire dalle ore 21:03. L’azienda californiana ha confermato che ChatGPT ha subito un attacco DDoS.
Anonymous Sudan rivendica l’attacco
OpenAI aveva appena annunciato importanti novità per gli sviluppatori, tra cui GPT-4 Turbo, quando sono iniziati i problemi per ChatGPT. Una prima parziale interruzione del servizio era stata rilevata alle 19:52 del 7 novembre (le 4:52 dell’8 novembre in Italia).
il blackout più grave è avvenuto ieri mattina (pomeriggio in Italia), quando diversi utenti hanno segnalato l’impossibilità di accedere a ChatGPT, mentre gli sviluppatori non hanno potuto utilizzare le API. OpenAI ha rilevato un’elevata percentuale di errori, identificato il problema e rilasciato un fix.
Le interruzioni sono però continuate nelle ore successive. Il CEO Sam Altman ha comunicato su X che l’instabilità del servizio è dovuto all’eccessivo carico (troppo accessi contemporanei da parte degli utenti). In realtà, l’azienda californiana ha confermato alle 19:49 dell’8 novembre (le 4:49 del 9 novembre in Italia) di aver subito un attacco DDoS (Distributed Denial of Service).
OpenAI non ha fornito ulteriori dettagli, ma l’attacco è stato rivendicato dal gruppo Anonymous Sudan. I cybercriminali hanno utilizzato la botnet SkyNet per effettuare un attacco DDoS di livello 7. Il gruppo ha scritto sul canale Telegram che OpenAI fornisce tecnologie IA ad Israele per sviluppare armi e colpire i palestinesi. Anonymous Sudan ha usato lo stesso tipo di attacco contro alcuni servizi Microsoft nel mese di giugno.