Al fine di estendere ulteriormente il raggio d’azione di ChatGPT, arrivano i plugin. A darne l’annuncio è ovviamente OpenAI, l’organizzazione che cura il progetto, attraverso un post condiviso sul blog ufficiale, illustrando i dettagli di questo nuovo step evolutivo. Al momento è stato implementato solo quel che viene definito un supporto iniziale. L’obiettivo è però già ben chiaro: consentire al chatbot di accedere a informazioni aggiornate in tempo reale, di eseguire calcoli complessi e (soprattutto) di utilizzare i servizi delle terze parti.
Plugin per ChatGPT: il supporto è ufficiale
Il rollout è volutamente graduale, così da portarlo avanti raccogliendo i feedback necessari a correggere eventualmente il tiro, analizzando gli impieghi di questa nuova opportunità in contesti reali e misurandone l’impatto. In particolare, l’attenzione sarà riposta sulle implicazioni legate a sicurezza e allineamento ai valori umani.
L’introduzione del supporto ai plugin è stata una delle richieste più frequenti, fin dal lancio di ChatGPT. Si parte ora con una fase alpha limitata, alla quale iscriversi attraverso la più classica delle liste d’attesa, nella speranza di ricevere un invito a partecipare. È online anche la documentazione dedicata.
OpenAI condivide inoltre l’elenco delle realtà che hanno già creato le prime componenti aggiuntive per il chatbot. Ci sono Expedia, FiscalNote, Instacart, KAYAK, Klarna, Milo, OpenTable, Shopify, Slack, Speak, Wolfram e Zapier.
Nel caso di Expedia, ad esempio, l’integrazione dell’IA aiuterà nella pianificazione dei viaggi, mentre con Klarna nella comparazione dei prezzi. Ancora, con OpenTable permetterà di ottenere suggerimenti sui ristoranti e di prenotarli direttamente. Invece, con Wolfram consentirà di eseguire calcoli complessi nonché di accedere a dati aggiornati in tempo reale (provenienti da Wolfram Alpha e Wolfram Language).
Non è tutto. OpenAI svela anche i due primi plugin per ChatGPT realizzati internamente. Si tratta di un browser Web (nel filmato qui sotto) e di uno strumento per l’interpretazione del codice (Python), rendendoli disponibili in modalità open source affinché possano essere analizzato da terzi.
In merito al primo, non va inteso come un concorrente o un’alternativa di Chrome o Edge. È un’utilità in grado di interagire in tempo reale con l’utente, cercando online informazioni aggiornate in tempo reale su un qualsiasi argomento e mostrando le fonti dalle quali estrapola i dati. A conti fatti, è qualcosa di molto simile a quanto già offre il nuovo Bing basato su GPT-4.