ChatGPT, il popolare agente conversazionale di OpenAI, potrebbe subire un aumento del prezzo nei prossimi anni. Secondo documenti interni citati dal New York Times, l’azienda prevede di aumentare il prezzo degli abbonamenti individuali da 20 a 22 dollari al mese entro la fine del 2024. Ma l’aumento non si fermerà qui. Entro il 2029, OpenAI prevede di far pagare fino a 44 dollari al mese per l’accesso a ChatGPT Plus.
ChatGPT sempre più costoso: previsti rincari fino a 44 dollari
Questi aumenti aggressivi del prezzo riflettono la pressione che gli investitori stanno esercitando su OpenAI affinché riduca le sue perdite. Sebbene i ricavi mensili dell’azienda abbiano raggiunto i 300 milioni di dollari lo scorso agosto, merito anche di GPT-4o che ha fatto impennare i ricavi, l’azienda prevede di andare in perdita di circa 5 miliardi di dollari quest’anno. La causa è l’elevata spesa per il personale, l’affitto degli uffici e l’infrastruttura di addestramento dell’IA. A un certo punto, la sola ChatGPT costava a OpenAI 700.000 dollari al giorno!
Una scommessa rischiosa di fronte alle aspettative degli utenti
Nonostante i suoi 10 milioni di utenti paganti, OpenAI potrebbe subire un contraccolpo se i prezzi aumentassero troppo rapidamente. I sondaggi suggeriscono che molti considerano già troppo alta l’attuale tariffa di 20 dollari al mese. L’azienda si trova quindi a dover gestire una linea sottile tra la redditività e l’accessibilità della sua tecnologia.
Lo stesso Sam Altman, CEO di OpenAI si era espresso così un po’ di tempo fa: “ChatGPT è una rivoluzione, ma perché ne possa beneficiare il maggior numero di persone possibile, i prezzi devono rimanere accessibili“.
Riuscirà a mantenere la promessa? Forse è anche per questo motivo che l’azienda ha deciso di cambiare rotta e di abbandonare la struttura no profit per diventare una società a scopo di lucro.
Cosa riserva il futuro ai modelli linguistici e ai loro utenti?
Questo annuncio solleva interrogativi sul futuro degli agenti conversazionali come ChatGPT. Se da un lato i giganti della tecnologia sono in corsa per sviluppare l’AI più potente, dall’altro devono trovare un equilibrio economico sostenibile. Altrimenti, una tecnologia promettente sarà riservata a un’élite.
Allo stesso tempo, concorrenti come Anthropic con Claude o Google con Gemini potrebbero sfruttare questa opportunità per offrire alternative più accessibili. È in gioco la democratizzazione dell’AI e gli utenti non si perderanno certamente l’occasione di dire la loro.