Il Presidente del Venezuela Hugo Chavez non tollera i videogiochi. Dopo aver attaccato Nintendo, rea di promuovere l’egoismo, l’individualismo e la violenza, e dopo aver messo fuori legge i giochi di guerra e le armi giocattolo (pena fino a cinque anni di detenzione), se la prende ora con la console Sony: “questi giochi che chiamate PlayStation sono veleno”.
Il discorso che ha preso questa china era indirizzato ai produttori, per spingerli a dedicarsi a giocattoli educativi e bambole con lineamenti venezuelani per sostituire le dirimpettaie capitaliste e caucasiche come Barbie, che “nulla hanno a che fare con a nostra cultura”.
Parlando dei videogiochi è poi cresciuto il livore del Presidente venezuelano: “Alcuni ti insegnano ad uccidere. Una volta hanno utilizzato il mio volto in un videogioco: dovevi trovare Chavez per ucciderlo” ( dovrebbe trattarsi di Mercenaries 2: World in Flames , in cui gli Stati Uniti invadono il Venezuela, dove un tiranno giocava pericolosamente con le scorte petrolifere).
Altri videogiochi spingerebbero invece “al bisogno per le sigarette, le droghe e l’alcol, così da potertele poi vendere”: così come i videogiochi che permettono di bombardare città e sparare – spiega Chavez – sono venduti dai paesi capitalisti per inoculare la violenza e poi vendere le armi. “Questo è il capitalismo – chiosa – la strada per l’inferno”.
Claudio Tamburrino