Linus Torvalds è il principale autore dell’ecosistema Linux, e ovviamente colui che si occupa dello sviluppo del kernel Linux su cui si basa la maggior parte delle distribuzioni. Dopo l’uscita della versione 6.9, si appresta ormai a lanciare la 6.10, con diverse novità per quanto riguarda l’ottimizzazione e il supporto dell’hardware. Il programmatore, pensando in prima persona alla sperimentazione, non ha nascosto di far uso sempre dell’ultima versione disponibile, di cui ne guida il lavoro con il resto degli sviluppatori che contribuiscono al progetto.
Linus Torvalds utilizza sempre l’ultima versione del kernel Linux
Utilizzare i prodotti sviluppati da se stessi o per l’azienda, soprattutto per motivi di test, è una pratica piuttosto diffusa e Linus Torvalds non si sottrare a tale metodo. Il kernel Linux che c’è alla base delle distribuzioni più diffuse è sviluppato da una community guidata interamente da una persona a capo del progetto, in questo caso Linus, che supervisiona tutte le procedure e le fasi della scrittura del codice.
Michael Larabel di Phoronix ha di recente ripreso una dichiarazione dell’ideatore del kernel Linux, che a una domanda all’interno della mailing list del progetto su quale sia la metodologia per testare al meglio le versioni in fase di uscita, ha risposto chiaramente di far uso del proprio kernel anche durante quella che viene chiamata merge window, ovvero quella fase in cui vengono unite le patch per ciascuna versione. Linus rivela inoltre di non fare il reboot tra le varie pull, ma ogni giorno.
In questo modo, Linus può testare nel migliore dei modi il kernel Linux, anche durante le fasi di sviluppo più importanti, come per l’appunto il periodo di merge window, dove vengono sia unite le patch ma anche introdotte nuove righe di codice e, naturalmente, possibili problematiche che scaturiscono da ciò.
Ricordiamo che la prossima versione del kernel, vale a dire la 6.10, è già disponibile per i test pubblici con diverse novità e cambiamenti che abbiamo elencato in questo articolo.