Berkeley – Utilizzare il telefono cellulare mentre si guida l’auto non causa incidenti stradali. È la conclusione a cui sono giunti due ricercatori dell’ Università di Berkeley , dopo uno studio condotto sulle casistiche di numerosi incidenti stradali occorsi negli ultimi anni.
La ricerca, pubblicata sul sito dell’ American Enterprise Institute-Brookings Joint Center for Regulatory Studies , sembra confutare le risultanze di oltre un centinaio di studi precedenti, che hanno individuato nelle conversazioni al telefonino la causa di un congruo numero di incidenti , e sulla base dei quali molti codici stradali ne hanno vietato l’uso.
I due ricercatori, Saurabh Bhargava e Vikram Pathania, evidenziano numeri importanti: dal 1993, il tempo medio mensile trascorso al cellulare da un utente è passato da 140 a 740 minuti. La diffusione dell’utilizzo del telefonino ha avuto, come noto, un’impennata negli ultimi 17 anni, passando dal 2% del 1990 al 75% del 2006. E nel campione analizzato, gli automobilisti “rei confessi”, ossia che hanno ammesso di parlare al cellulare mentre guidano, in alcune occasioni, ammontano al 40%. Inoltre, le conversazioni telefoniche effettuate dopo le ore 21, in fascia ridotta o “free” (senza costi aggiuntivi), non raro per alcuni piani tariffari, sono passate dal 20 al 30% (secondo alcuni sondaggi analizzati dai due accademici, il 44% degli intervistati ha ammesso di effettuare chiamate non urgenti proprio dopo le 21, per via dell’economicità delle tariffe in quella fascia oraria).
Quando i due ricercatori di Berkeley hanno analizzato il numero di incidenti verificatisi tra il 1987 e il 2005 in tutti gli Stati Uniti, hanno constatato che, nonostante l’esponenziale crescita del mercato della telefonia mobile, nello stesso periodo la frequenza degli incidenti stradali è rimasta costante, quando non addirittura calata. “Forse gli automobilisti non sono così irrazionali come pensiamo” ha dichiarato Bhargava: “nella vita reale, le persone possono essere consapevoli dei rischi derivanti dall’utilizzo del cellulare, ed adattare di conseguenza il proprio comportamento al volante”.
Come? I due ricercatori formulano esempi pratici: spostandosi in corsie con traffico meno intenso, aumentando la distanza di sicurezza, o accostando semplicemente l’auto, fermandosi a lato della strada per parlare con più tranquillità. Forse, aggiungono, il cellulare aiuta anche gli automobilisti a rimanere svegli e vigili durante un lungo viaggio.
Con questo non escludono la pericolosità di una guida irresponsabile da parte di automobilisti poco scrupolosi che sovente hanno il cellulare all’orecchio mentre si trovano sulle strade: “La nostra ricerca non deve essere un incentivo a guidare parlando al telefonino” ha dichiarato Saurabh Bhargava, che ha precisato: “Può certamente essere pericoloso per utenti superficiali”. “Sappiamo che l’abitudine di parlare e scrivere messaggi alla guida è molto frequente soprattutto fra i conducenti più giovani ed inesperti” ha aggiunto Vikram Pathania “per queste persone hanno fondamento i divieti di utilizzo del cellulare stabiliti da alcune leggi”.
La guida prudente, con buon senso e con il minor numero di distrazioni possibili è comunque una regola fondamentale che tutti gli automobilisti dovrebbero seguire. A prescindere dall’utilizzo del telefono cellulare, con o senza vivavoce.