Robert Francis Kennedy Jr. è uno dei candidati alla Presidenza degli Stati Uniti (inizialmente per il Partito Democratico, ma poi ha deciso di correre come indipendente). Durante la campagna elettorale ha utilizzato un chatbot sviluppato da LiveChatAI ed eseguito su Azure OpenAI Service. Ieri l’assistente digitale è stato disattivato, ma non è chiaro chi ha staccato la spina.
Il mistero del chatbot politico
Robert F. Kennedy Jr., figlio di Robert F. Kennedy e quindi nipote di John F. Kennedy, è noto per il suo appoggio alle teorie cospirazioniste e anti-vaccini. La sua campagna elettorale prevede la collaborazione con noti influencer e, più recentemente, l’uso di un chatbot che risponde alle domande dei cittadini statunitensi.
Il chatbot è stato sviluppato da LiveChatAI e sfrutta i modelli GPT-3.5 e GPT-4 di OpenAI. Come è noto, l’azienda guidata da Sam Altman vieta l’utilizzo della sua tecnologia per le campagne elettorali. Per questo motivo è stato bloccato il chatbot di Dean Phillips, un candidato del Partito Democratico.
Per aggirare questa restrizione, LiveChatAI ha sfruttato Azure OpenAI Service per accedere ai modelli dell’azienda californiana. Microsoft non vieta l’uso del servizio a scopi elettorali, quindi il chatbot di Robert F. Kennedy Jr. rispetta le regole. Nonostante ciò è stato disattivato ieri.
Microsoft ha confermato che il chatbot sfruttava Azure OpenAI Service e che i suoi clienti non devono rispettare le policy di OpenAI. Un portavoce di OpenAI ha dichiarato che il chatbot non utilizza direttamente i suoi modelli (tramite API, ndr). Non è noto chi ha staccato la spina, bloccando l’accesso al servizio di Microsoft.
Il chatbot è stato addestrato con il materiale pubblicato sul sito ufficiale di Robert F. Kennedy Jr., quindi amplificava le sue teorie cospirazioniste (suo zio John F. Kennedy è stato assassinato dalla CIA, i vaccini causano l’autismo e altre simili assurdità). Come sottolineano diversi esperti, questo è il tipico uso dell’intelligenza artificiale generativa che porta alla diffusione di fake news.